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In the box

Idioti che comprano la maglia

Stefano Olivari 23/01/2008

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1. Qualche settimana fa la rivista argentina El Grafico ha stilato l’ennesima classifica, che ultimamente va tanto di moda anche sui giornali cosiddetti seri. In questo caso si stilava una graduatoria fra le compagini più sfortunate nella storia del calcio e ovviamente il Torino, con tutte le tragedie che ne hanno contraddistinto la storia, figurava ai primi posti. Prime posizioni anche per il Genoa, l’Atletico Madrid, il Tottenham e compagnia bella. Ci siamo stupiti però di non vedere menzionato ai primi posti il Newcastle United che, se dovessero assegnare un premio alla squadra che più fa soffrire i suoi tifosi, avrebbe probabilmente la bacheca piena. Un paio d’anni fa, la rivista inglese When Saturday Comes sosteneva che uno dei problemi del Newcastle sono i suoi tifosi, accusati in quell’articolo, di essere troppo fedeli, affezionati, incapaci di qualsiasi critica o contestazione contro i loro beniamini. Il Newcastle United è l’unica squadra di livello in città e ovviamente tutti i “geordies” ne sono orgogliosissimi. Impressionanti a volte certe foto che si vedono anche da noi in giornali e riviste, durante una partita interna dei Magpies al St James’ Park con quasi tutto il pubblico che indossa la maglietta ufficiale del club. I tifosi sono riusciti a perdonare anche lo scherno della vecchia proprietà che, non troppo velatamente, li ha definiti “Idioti che ogni anno spendono 50 sterline per comprare la maglia ufficiale della squadra”. Loro però sono sempre lì: stadio pieno, tifo alle stelle e una squadra che è mediamente inguardabile.
2. Il Newcastle non vince nulla dal 1969 (Coppa delle Fiere). Addirittura non vince una FA Cup dal 1955 (ai danni del Man City) e un campionato dal 1927. Negli anni Novanta, durante un viaggio estivo negli Stati Uniti, lo speaker che presentava le squadre che sarebbero scese in campo per un torneo andò a ripescare una vittoria nella Texaco Cup nel 1974, per rimpolpare un po’ il palmarès dei bianconeri. Eppure, almeno negli ultimi anni, se c’è una società che ci ha messo i soldi questa è il Newcastle. Nel 1996 e nel 1997 i Magpies arrivarono per due volte secondi in Premier League, impressionando l’Inghilterra con giocatori del calibro di Ginola, Asprilla e Les Ferdinand. Niente di concreto, però, si sono sempre fermati a un passo dal sogno. Le ultime partite sono uno specchio di cosa è il Newcastle. Dopo una batosta subìta all’Old Trafford per mano del Manchester United -0 a 6 – e dopo che l’allenatore Sam Allardyce è stato allontanato per richiamare in panchina la bandiera del club Kevin Keegan, i bianconeri hanno “reagito” con uno 0 a 0 interno contro il Bolton Wanderers, quart’ultimo in campionato (è vero in mezzo c’è stata la vittoria nel replay di Coppa contro lo Stoke, ma al replay appunto). I Magpies però continuano ad essere amati e adorati dai loro tifosi e non solo in Inghilterra. Per chi non lo sapesse c’è un club del Newcastle anche in Italia (www.italymagpies.it) che è attivissimo. Conosciamo bene il presidente e fondatore del club, Massimo Assoni, e sappiamo che ha un enorme passione per le Gazze. Proprio come un vero geordie…
3. Dall’inizio della stagione l’Arsenal è stato giustamente incensato da tutti i media, britannici e non, per il suo gioco spettacolare. All’inizio di dicembre, al termine del primo tempo della partita interna con l’Aston Villa, alcuni commentatori inglesi hanno paragonato l’Arsenal all’Olanda del 1974. Anche noi siamo d’accordo: un calcio totale, a volte spettacolare e con tanti giovani in campo. Quando i Gunners vogliono giocare è uno spettacolo vederli. Proprio mentre scriviamo, però, ringraziamo l’Arsenal per un altro motivo. Pur essendoci molto simpatico lo ringraziamo per la batosta appena subìta a White Hart Lane, nelle semifinali di Coppa di lega, 5 a 1 per il Tottenham…Lo ringraziamo – e ovviamente facciamo altrettanto con gli Spurs – perché finalmente vedremo una finale a Wembley dove al massimo ci sarà solo una delle “Big Four” e dopo anni di finali, abbastanza noiose, fra Arsenal-Chelsea o Man United-Arsenal, un Tottenham di mezzo ci voleva. Tra l’altro questa è la prima vittoria degli Spurs contro i Gunners dal 1999. Non possiamo ancora dire se l’era di Ramos sia iniziata, ma comunque una vittoria così sonante in un derby è un buon inizio.

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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