Grandi rifiuti

16 Settembre 2008 di Marco Lombardo

C’è la coppa Davis e l’allegra brigata del tennis italiano si appresta a viverla con la solita concordia. L’ultimo caso è quello di Simone Bolelli che ha rifiutato preventivamente la convocazione e poi, una volta convocato lo stesso, ha mandato un comunicato tramite il suo manager per dire che è stupito della cosa. I veri motivi del dissidio sono stati egregiamente spiegati da Roberto Comentucci sul sito di Ubaldo Scanagatta (http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2400) e da Ubaldo stesso. L’unica cosa in più che viene da dire è che la cosa fa molta tristezza.
Per chi non lo sapesse, infatti, l’Italia non si sta preparando per vincere l’insalatiera, ma per non scendere in serie C in un epico match contro la Lettonia di Gulbis, il tennista miliardario. In un Paese normale l’intento sarebbe quello di restare a galla, nel paese delle nostre racchette l’importante è litigare. Chi abbia ragione in questo caso non è importante: Bolelli ha sbagliato modi e tempi, la Federazione – come al solito – ci ha messo del suo invece di perseguire il compito statutario di costruire un team vincente cercando di andare d’accordo anche con i tecnici che federali non sono. Nel mezzo c’è Barazzutti…
La vera domanda insomma è che cosa faccia il nostro commissario tecnico oltre a scegliere i 4 giocatori da selezionare per la Davis (che scelta, eh?) e gridare “forza, forza” al cambio di campo. E’ chiaro, stiamo estremizzando e sicuramente Barazzutti ha le qualità per un ruolo non facile. Ma è anche logico che a un ct di una nazionale sia chiesto di fare gruppo, mettendo insieme le diverse anime di una squadra: con le donne il buon Corrado ci è riuscito, con gli uomini per ora mai. Questione di carattere?
Un altro mistero del nostro tennis è la “preparazione olimpica” con tanto di responsabile nominato dalla federazione, anche considerato che proprio per la spedizione di Pechino è poi scoppiato il caso Bolelli. Ricapitolando: i tennisti viaggiano per conto proprio, hanno un tecnico privato, disputano i Giochi ogni 4 anni anche perché adesso ci sono in palio dei punti come in un normale torneo. In tutto questo ci verrebbe da chiedere come si combina il “preparatore olimpico” ma giusto adesso abbiamo saputo che senza quello il Coni non sgancia un euro…
Annuncio doloroso: se andate sul sito della federtennis vi accorgerete che il mitico blog del Direttore della Comunicazione (ultimo grandissimo post sul tema: la Pennetta vince e nessun giornale scrive che è un consigliere federale) è scomparso, sostituito con un’edizione di “Tribuna aperta” che ospita numerosi interventi interni ed esterni. Che dire: ci mancherà?
Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it
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