Free and wild

5 Aprile 2007 di Stefano Micolitti

ALL TIME SECOND TEAM G MICHEAL RAY RICHARDSON (1982-1986), vedi anche New York Knicks – Colui che era stato etichettato come ‘the next Walt Frazier’ iniziò la sua rapida parabola discendente nel baratro della droga e dell’alcool che caratterizzò, insieme a sprazzi di luce intensissima, i suoi anni trascorsi ai Nets. Sospeso per tre volte da Stern e l’ultima, quella definitiva, fu definita dal Commissioner ‘la decisione più difficile del suo mandato’. Sugar Ray avrebbe potuto essere veramente come Frazier o Isiah e forse anche come Magic, il suo talento era straordinario e vederlo giocare un’autentica gioia per gli occhi. Regalò ai Nets tre discrete mezze stagioni, tra una sospensione e l’altra, ed una meravigliosa stagione da All Star nel 1985 con 20.1 ppg, 5.6 rpg, 8.2 apg e 3.0 stlpg in 82 partite. Per il suo post-NBA vi rimandiamo all’ultimo pezzo di Claudio Limardi pubblicato sulla Settimana Sportiva…G KERRY KITTLES (1996-2004) – Prodotto di Villanova, arriva ai Nets suscitando grandi aspettative…dopo una promettente stagione da rookie ed un buon secondo anno, un grave infortunio al ginocchio ne limita la crescita, confinandolo in un limbo di mediocrità dal quale non è più riuscito ad uscire. Swingman molto rapido, al suo meglio in campo aperto…discreto tiro ma poco altro…molto streaky e spesso assente nei momenti che contano…buon difensore con mani molto veloci. 14.3 ppg in regular season con i Nets e solo 12.3 ppg nei playoffs. La sua lunga militanza nel Jersey e l’aver fatto parte di una squadra vincente, lo fa preferire a Sam Cassell che ha giocato solo 98 partite in maglia Nets ma che tra i due è, se ci fossero dei dubbi, chiaramente il giocatore migliore. G LAVERN TART (1968-1971) – ‘Jelly Tart’, 6’3” di cattiveria e spirito competitivo fuori dal comune…uno dei personaggi che hanno fatto la storia dell’ABA…in quattro stagioni avanti e indietro tra i Nets ed altre quattro franchigie…gunner di prim’ordine e non solo perchè non ha mai incontrato un tiro che non gli piacesse, ma anche perchè era solito portare con sè una pistola ovunque andasse, anche nello spogliatoio. Leggermente egoista, quando ti faceva un passaggio, ed eri libero, facevi meglio a segnare perché altrimenti non ce ne sarebbe stato un altro…realizzatore straordinario…due volte All Star…26.4 ppg, 4.3 rpg e 5.1 apg nei playoffs 1970 con i Nets…20.3 ppg, 5.2 rpg e 3 apg in carriera a New York. Da segnalare anche le due ottime stagioni oltre i 20 ppg in una squadra pessima di Mike Newlin, tre volte All Star con i Rockets ed arrivato ai Nets a fine carriera. G BRIAN TAYLOR (1972-1976) – Playmaker dei due titoli targati ABA…autentico generale in campo, una sorta di Walt Frazier dei poveri…molto aggressivo in ogni aspetto del gioco, sempre pronto a spingere in transizione, uno dei migliori esponenti dello stile free & wild proprio dell’ABA…grande clutch player, spesso decisivo nei playoffs. Oltre ad essere un buon attaccante, pericoloso sia dal perimetro che in penetrazione, Taylor era un difensore pazzesco e, come Frazier, re degli steals. Rookie of the Year nel 1973…due volte All Star…14 ppg col 50% dal campo e 3.7 apg in carriera a New York. Lo preferiamo ad Otis Birdsong, attaccante di classe superiore ma meno completo, che ai Nets ha regalato due buonissime stagioni ma anche tante visite alla injured list. G BILL MELCHIONNI (1969-1976) – Playmaker da Villanova, il che già ce lo rende simpatico di per sé…giocatore chiave dei Nets primi anni ’70…quattro stagioni da protagonista poi relegato ad un ruolo di comprimario dall’arrivo di Doctor J e dalla concorrenza, nel suo ruolo, di Williamson e Taylor. Giocatore completo…buon tiratore dal perimetro e grandissimo passatore…terzo nella classifica All Time ABA degli assist dietro Louie Dampier e Mack Calvin. Tre volte All Star e una volta membro dell’All ABA first team nel 1972 (21 ppg e 8.4 apg), anno in cui guidò, insieme a Barry, i Nets fino alle finali…12.4 ppg e 6.1 apg in carriera a New York. Ricordiamo anche Kendall Gill e Ray Williams, il primo per quattro stagioni mediocri e una buona ed il secondo, che rimane un nostro pupillo, per un’ottima stagione nel 1982 con 20.4 ppg e 6 apg…tazza di caffè per lui a fine carriera e ritiro in maglia Nets. F LARRY KENON (1973-1975) – Dr. K…e il soprannome dice tutto sul suo stile di gioco…fisico asciutto, molto atletico, afro al vento…il Doctor J dei poveri avrebbe potuto tranquillamente vincere un ‘Julius Erving look alike contest’. Pericolosissimo vicino a canestro e in transizione grazie ad una velocità ed a un atletismo superiori, buona mano anche se con tecnica di tiro piuttosto approssimativa e range limitato…ottimo ball handling per un 6’9”. Due volte All Star, un titolo nel 1974…17.2 ppg col 48% dal campo e 11 rpg nelle due stagioni a New York. Lo preferiamo nettamente al verticale Roy Hinson ed al talentuoso ma poco incisivo Cliff Robinson. F KENYON MARTIN (2000-2004) – Sopravvalutato, a nostro modesto parere…giocatore verticale di grande esplosività con mano molto morbida vicino a canestro, ma poco altro…dunker devastante, spesso all’altro capo di un alley-oop. Indubbiamente ha contribuito al raggiungimento delle due finali e le sue statistiche nei playoffs sono state anche migliori rispetto a quelle della regular season, ma gli abbiamo visto fare spesso scelte discutibili in momenti topici…insomma il suo basketball IQ non ci sembra dei più elevati…non crediamo sarà mai un leader, uno di quelli che quando conta si prende la squadra sulle spalle. Una volta All Star…15.1 ppg , 7.6 rpg e 1.4 blkpg nei suoi quattro anni ai Nets. E a Denver, fra infortuni ed altro, non è che ci abbia fatto cambiare idea…Ci piace ricordare un grande Orlando Woolridge, 20.7 ppg col 52% dal campo nel 1987…peccato che la stagione seguente abbia giocato solo 19 partite, le sue ultime ai Nets. F KEITH VAN HORN (1997-2002) – Scelta sicuramente impopolare perché ormai il buon KVH ha una bella etichetta appiccicata sulla fronte e difficilmente riuscirà a levarsela di dosso. Accusato di essere troppo soffice, di non essere un leader e di sparire nei momenti che contano…tutto probabilmente vero, ma non si possono comunque dimenticare cinque solide stagioni con 18.1 ppg e 7.6 rpg. Tiratore con buona tecnica, efficace soprattutto con i piedi per terra, molto meno quando deve costruirsi un tiro e prenderlo con l’uomo addosso…anche buon rimbalzista ma scadente in ogni altro aspetto del gioco. Considerato per l’All Time Team, più che per meriti propri, per assenza di valide alternative…vale per il grande Maurice Lucas lo stesso discorso fatto per Orlando Woolridge, se solo avesse giocato qualche partita in più in maglia Nets (solo 90), la scelta sarebbe stata automatica. F WALTER SIMON (1967-1970) – Diciamo che gli ultimi due forward slot di questo All Time Team ci hanno dato parecchi grattacapi e, qualunque sia la combinazione scelta, ci rimane comunque un senso di insoddisfazione. Non si discute che Lucas e Woolridge siano stati i giocatori migliori, ma per un lasso di tempo troppo breve…per il resto, diverse sono le scelte possibili: Chris Morris, Armon Gilliam, Hinson, Robinson, Albert King, tutte sostanzialmente equivalenti. Alla fine abbiamo deciso per Walter Simon, membro dei primi Nets della storia, ala-centro al college trasformatosi in ala-guardia nell’ABA. Atletico ma anche molto setoso, solido in ogni aspetto del gioco…una volta All Star, nel 1969, in quella che è stata la sua miglior stagione da pro con 21.1 ppg, 8.1 rpg e 3.4 apg…scomparso anche lui prematuramente in quella che è una serie impressionante di tragedie che ha colpito negli anni chi è appartenuto alla franchigia dei Nets…ricordiamoci anche dell’amatissimo (soprattutto dalle donne) Wendell Ladner perito in un incidente aereo nel 1975 e dell’ultimo in ordine di tempo, il mitico ‘Trooper’ Washington, morto mentre guidava dalla panchina i Pittsburgh Pitt Bulls, franchigia della nuova ABA. C DARRYL DAWKINS (1982-1987), vedi anche Philadelphia 76ers – Chocolate Thunder…oscura

to da una miriade di superstar a Philadelphia ha avuto, ai Nets, la sua chance per fare il salto di qualità…non ci è riuscito, rimanendo l’ennesimo talento sprecato. Soliti pregi e difetti anche ai Nets…più continuo e presente in attacco, anche se non ho mai capito per quale motivo non venisse servito di più…non ci è mai sembrata una gran cosa fare prendere 8-10 tiri a partita ad un centro fisicamente devastante, tecnicamente bravissimo e soprattutto che la mette con percentuali da fantascienza…in carriera ai Nets 14.2 ppg con il 60% dal campo e 5.4 rpg. Nel 1984, sua miglior stagione da pro, ha giocato da protagonista la serie contro i Sixers, campioni uscenti…si tolse una bella soddisfazione mandandoli a casa 3-2 e segnando 18.4 ppg nei playoffs. C-F JAYSON WILLIAMS (1992-1999) – Non un centro di ruolo, anche se spesso ha occupato la posizione…l’alternativa era Sam Bowie, il che la ridice lunga sulla profondità della posizione nella storia della franchigia. Partito in sordina, dopo anni di anonimato è improvvisamente esploso, imponendosi come il miglior rimbalzista offensivo della lega…essenzialmente uno specialista, feroce sotto i tabelloni ma con mano di legno e ball handling da paura…una volta All Star nel 1998…un gravissimo infortunio ne termina la carriera quando era al suo peak, per non parlare poi dei problemi fuori dal campo…8.2ppg e 8.9 rpg in regular season con i Nets. Ci vediamo per la terza puntata…

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it

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