Emozioni sotto lo zero

29 Marzo 2007 di Stefano Olivari

“Tutto è possibile, basta volerlo veramente”. Questa frase, fatta pronunciare da James Matthew Barrie al suo Peter Pan nel 1904 , si addice pienamente all’impresa compiuta dal Tow Law Town FC nel 1998. Innanzittuto diciamo che ci troviamo in un paesino – Tow Law, appunto – situato sui Monti Pennini, nella Contea di Durham e abitato da circa 2200 anime. I bianconeri locali, soprannominati “The Lawyers”, non hanno mai ovviamente lasciato le categorie dilettantistiche e hanno un seguito nella Northern League di poche centinaia di appassionati. Il paese tra l’altro si trova in una delle zone più fredde d’Inghilterra, con temperature che spesso, soprattuto nei mesi invernali, scendono sotto lo zero (fenomeno non così consueto nel resto dell’isola). La squadra locale , fondata nel 1894, in poche occasioni nel passato era salita agli onori della cronaca per qualcosa di rilevante in campo calcistico. Al massimo si poteva ricordare la minicavalcata in FA Cup nella stagione 1967/68, quando i Lawyers raggiunsero il primo turno della competizione. Sorteggiati in casa, distrussero totalmente il Mansfield Town, seppellendolo con un perentorio 5 a 1. Sicuramente il clima gelido diede loro una mano, tanto che l’allenatore ospite disse che “giocare a Tow Law in inverno era come giocare al Polo Nord”. Nel turno successivo i bianconeri furono sorteggiati nuovamente in casa, avversario lo Shrewsbury Town. Anche in questo caso il clima giocò la sua parte, visto che su un terreno completamente gelato i locali riuscirono a fermare i più blasonati avversari con un pareggio per 1 a 1. Prima del replay nella sede della FA Cup venne effettuato il sorteggio del III turno, quello insomma che molti ritengono il vero inizio della coppa più antica del mondo (visto che anche le squadre delle due divisioni maggiori cominciano a prendervi parte). Ebbene, se il Tow Law fosse riuscito a passare il turno, avrebbe affrontato ancora in casa nientepopodimeno che l’Arsenal. Possiamo immaginare la gioia dei Gunners ad affrontare un viaggio in montagna ai primi di gennaio per giocare su un campo innevato e con il termometro abbondantemente sotto lo zero. Fortunatamente per loro, lo Shrewsbury travolse il Tow Law per 6 a 2 e pose fine al sogno dei bianconeri. Questo paesino dei Pennini tornò poi a far parlare di sè perchè nella stagione 1979/80 vi giocò Chris Waddle, funanbolico asso che incantò successivamente le platee di White Hart Lane, Newcastle, Sheffield (sponda Wednesday) e Marsiglia. Waddle stesso, che non era nato molto distante da li, ammise candidamente in un’intervista a fine anni Ottanta che, prima di andarci a giocare, non aveva mai sentito parlare di un posto chiamato Tow Law… Ma veniamo al vero miracolo. Nel 1998 i bianconeri montani fecero una cavalcata incredibile nella FA Vase Cup (praticamente l’equivalente della FA Cup riservata alle squadre dilettanti). Furono talmente bravi da raggiungere la finale e andare così a giocarsela a Wembley contro il Tiverton. Il 9 maggio del 1998 praticamente tutto il paese – e forse qualcuno in più visto che a tifare per i Lawyers c’erano più di tremila tifosi – seguì la squadra a Wembley. Il clima non era a loro favorevole, visto che su Londra splendeva un bellissimo sole primaverile e la temperatura era adatta anche per un picnic fuori porta. Il Tow Law non avrebbe potuto sfruttare il vantaggio di giocare ad Ironworks Road (foto), il loro terreno di gioco, quasi perennemente ghiacciato e attraversato da venti siberiani. Qualcuno all’epoca soprannominò il Tow Law come la “Bolivia del calcio inglese”, visto che i sudamericani sfruttano al massimo il vantaggio di giocare sulle alture di La Paz, dove avversari non abituati a volte provano scompensi ed hanno difficoltà di respirazione. I bianconeri in ogni caso quella finale la giocarono alla morte e soccombettero solo per un gol subìto a 10 minuti dalla fine. Gli abitanti di Tow Law comunque ringraziarono i loro beniamini per quella splendida passerella nello stadio nazionale e per quella bella gita al sud che si erano concessi. Il ritorno al paese fu ovviamente trionfale e non mancarono il giro sull’autobus scoperto per le vie del paese e la carovana di tifosi al seguito bardati con sciarpe, bandiere e coccarde celebrative dell’evento storico. Nel calcio britannico il legame con la comunità è qualcosa di difficilmente spiegabile a chi ha bisogno del ‘colpo’ di mercato per farsi tornare l’entusiasmo. Nessun tifoso del Tow Law Town invidia Cristiano Ronaldo al Manchester United o Lampard al Chelsea: al di là di fumosi discorsi tecnici, di immagine o sui massimi sistemi, la differenza con il resto del mondo è proprio questa.

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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