Dodici anni di finte vittorie interiste

11 Febbraio 2008 di Stefano Olivari


La cultura sportiva non può essere imposta per decreto, ma l’educazione sì. Per questo la Lega deve insistere con quello che tristemente continua ad essere definito ‘terzo tempo’, se non altro per stabilire un normale principio di autorità. Non è che a seconda della qualità dell’arbitraggio i giocatori possano scegliere se sottoporsi o no a questo rito, come se si trattasse della mancia al cameriere come premio per il buon lavoro svolto. Ha quindi doppiamente sbagliato Farina a Catania: a non annullare il gol di Cambiasso, ma questo rientra nella fallibilità umana, e ad andarsene negli spogliatoi senza imporre il rispetto delle regole (fatto giustamente stigmatizzato dal presidente dell’Aia Gussoni). Come se avesse paura dei giocatori o del pubblico, nella migliore delle ipotesi: e allora non dovrebbe più arbitrare. O la coscienza sporca, nella peggiore: non dovrebbe più arbitrare nemmeno in questo caso. In mezzo le ipotesi più realistiche, quelle dell’arbitro che quando sbaglia inevitabilmente sbaglia ‘contro’ qualcuno: non solo le squadre in campo ma anche i cosiddetti terzi interessati. E allora? Fuori dal moviolismo un tanto al chilo e dagli ovvi discorsi sui condizionamenti (i dossier servono solo a costruirsi credito da spendere al momento giusto), la discriminante o meno con il passato rimane una: Collina ha un burattinaio? Nel senso di qualcuno che gli telefoni, insinuando, ordinando, minacciando e imponendogli determinate designazioni (o finti sorteggi come nel decennio appena terminato). Secondo noi Collina non ha nessun burattinaio, mentre qualcuno dei suoi predecessori aveva come minimo un rapporto di sudditanza diretto, non psicologico, con Moggi & soci: conoscendo non lui personalmente ma alcuni dei suoi emergenti, giureremmo sul fatto che l’ex arbitro di Viareggio-Bologna non abbia nessuna linea telefonica privata con Moratti piuttosto che con il suo sponsor Galliani o i suoi ammiratori Sensi e Cobolli Gigli. Giureremmo, però possiamo sempre sbagliarci. Ma se chi prepara dossier, senza avere nemmeno le palle di pubblicarli sui media che controlla direttamente, ne sapesse qualcosa in più farebbe meglio a dirlo subito. Ci risparmierebbe dodici anni di finte vittorie interiste.

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