Dieci morti di caccia e non di calcio

19 Ottobre 2012 di Indiscreto

Negli ultimi cinquanta giorni, nella sola Italia, le armi da caccia hanno provocato 10 morti e 30 feriti fra gli umani. Tutti incidenti, più o meno ‘sportivi’. Senza contare le statistiche sugli animali, ma non allarghiamo il discorso perché il signor Amadori o il signor Findus sono eticamente e quantitativamente peggio di chi va a sparare per tradizione familiare e un male inteso senso dell’ambiente. Ecco, se il calcio italiano negli ultimi due mesi avesse provocato la morte di dieci persone secondo voi si starebbero ancora giocando partite? Dei pochi morti davvero di calcio si parla a decenni di distanza, del bambino ammazzato dallo zio che è inciampato e ha lasciato partire un colpo invece no. E dire che non sarebbe un essere inferiore, come invece secondo i cacciatori sono gli animali.

 

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