Dannati assegni

22 Aprile 2011 di Oscar Eleni

di Oscar Eleni 
Il Duomo di Trinchieri, la banca di Pecherov, un derby per l’Europa, le riunioni senza Proli e le scelte di Pascucci.

Oscar Eleni dal mare della Tranquillità dopo aver letto l’intervista rosa al Livio Proli dei misteri che dice cose importanti, ma ci lascia perplessi. Prima di trattare lui vediamo la sfida decisiva contro Cantù. Milano deve vincerla per non entrare nella spirale della sfiducia verso tutto e tutti. Ma l’uomo da battere è uno della corale Olimpia cacciato dal “ paradiso” quando meritava di avere una possibilità. Andrea Trinchieri è rimasto l’ultimo sciatore in attività. Si muove elegantemente fra i paletti della partita contro Milano, l’Armani che era la sua vita prima di capire che il mondo stava altrove e che se trovi cuore, se trovi la società giusta, quello sarà, per sempre, il tuo Duomo, anche se abiti a Sant’Ambrogio e vivi nel Cantuki.
Stempera il nostro Custer con la voce di Whoopi Goldberg, maga per Fantasmi, cerca di girare al largo dalla tensione e dalle sorprese pasquali, ma sa che non può essere così e dall’inconscio esce la frase che gli suggerisce l’istinto: ”Ma quale Paradiso?! Voglio andare in banca ( il Forum è una banca maleolente, ma ha sportelli sempre aperti dove gioca una squadra fatta da nessuno se diamo ascolto al presidente che teme la dittatura Messina più delle rotture di contratto con gente che prende oltre 1 milione di euro tipo Pecherov e Greer) e riscuotere questo dannato assegno!”.
Certo che va riscosso l’assegno del secondo posto sicuro che potrebbe voler dire anche Europa, che garantisce lo scudo Pianella per tutta la serie dei playoff salvo che per la finale contro Siena. Inutile girare intorno alle bugie. Cantù, come Siena e Avellino, è l’unica rimasta in sella dopo le finali di coppa Italia. Insomma ha seminato e raccolto andando e tornando. Altri, come Biella, Montegranaro, Pesaro, Milano, Bologna, hanno visto più di uno spettro. Domani sarà così per l’Armani anche se ha vinto le ultime 7 partite in casa contro Cantù. Perdere, dice Trinchieri, vuol dire atterrare comunque su un cuscino. Forse è vero, ma perché rischiare di trovare una spina?
Ma torniamo alle perplessità su Livio Proli e quella visione del mondo cestistico che lo irrita più delle facce dei suoi giocatori. Ci fa sapere, o presidente, o braccio poetico del re Giorgio, che non va più alle riunioni di Lega perché gli ricordano quelle del condominio, dove tutti tirano fuori il peggio. Se avessero ragionato così i padri fondatori, se lo avesse fatto Porelli, allora saremmo agli stracci. Forse lo siamo, ma non andare alle riunioni per lasciar cantare i soliti galli è una scelta poco condivisibile. Certo il tipo se ne impippa, lui ha fatto tante scelte non condivisibili per Milano e pretende che sia la sua musica a farci ballare perché la tiene così alta che ci impedisce di parlargli.
Seconda cosa stuzzicante da Alba di Gloria, quella dove si diceva che era necessario fare un processo giusto ai ragazzi prima di impiccarli. Dunque il Proli registrato dal Chiabotti dice che ha in Pascucci un genio della ricerca, dello scouting, uno che è invidiato dal mondo. Allora è chiaro che certi ritorni, certi giocatori non li ha presi Pascucci. Ma il velenoso Piero Bucchi dice il contrario o, perlomeno, lo chiama in causa nelle scelte, Ma forse hanno tutti ragione. Allora diteci bene chi ha fatto l’anti Siena scambiando il vaccino contro la superpotenza senese con quella per le allergie da partite importanti? Auguri a tutti, ma la Pasqua è sofferenza non libagione. Si lavano i piedie le coscienze degli altri, ma pure la nostra e, forse, anche la vostra, merita una pulizia generale.
Oscar Eleni
(in esclusiva per Indiscreto)

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