Vuoti a perdere
Carissimi pinocchi
di Stefano Olivari
Pubblicato il 2008-03-21
Oscar Eleni dal paese dei balocchi per misurare i nasi in allungamento dopo l’epilogo della seconda fase in Eurolega, dopo averne sentite tante, persino il Lamma fortitudino che ci fa sapere di essere rimasto l’ultimo play vincente insieme al Poz. Ora non staremo a spiegare cosa disturba in una dichiarazione del genere, anche se è proprio sentendo certe cose che si comprendono certi fallimenti. Dicevamo balocchi e nasi lunghi per non far sentire troppo solo il Pinocchio che ascolta la fata turchina.
Prendete Ettore Messina, il sommo, il magnifico, il candidato all’Eurolega. Lui manda un messaggio alla Lottomatica: ”Voi battete Malaga e noi penseremo al Barcellona”. Detto e fatto. Certo Roma per battere Scariolo avrebbe avuto bisogno di qualcosa più del sei in pagella che gli regala un Gelsomino Repesa davvero buono di cuore e corto di vista. Tornando alle bugie, ai videotape per i giochi che fanno alzare il livello delle baggianate leccose, eccoci alla celebrazione del nuovo basket europeo dove non vai avanti se non hai un bilancio da scuderia di sceicchi: per mettere a posto tutto un giro della morte nel tentativo di spiegare l’eliminazione del Panathinaikos campione in carica, soffocato dalle troppe portate messe in tavola. Avanti con il falso che aggrega: al Real Madrid faranno un’autostrada visto che organizza le finali. Fuori dal gioco molto prima, nei quarti, tanto per farci capire che anche gli arbitri euro sono scandalosi in certe chiamate, ma non ascoltano nessun telefonino. Dicono che cambiare allenatore non serve molto se i giocatori sono brocchi o in malafede, che è peggio. Verissimo. Come è una verità ammettere che se i giocatori sono anche fessi presuntuosi si arriva alla catastrofe, però Olympiacos e Maccabi hanno superato la grande montagna e ora sono fra le migliori otto, magari non nelle prime quattro alla fine, anche se sulla squadra israeliana metteremmo qualche euro perché al Barcellona non andrà sempre bene come contro Malaga o contro il CSKA.
Dicono che Milano, finalmente, piace perché tutto è andato a posto, almeno in palestra. Verissimo, ma per arrivare a questo è stato necessario disinfettare lo spogliatoio, fingere di non vedere che il nuovo pilota si trova bene con sei, sette giocatori al massimo e se ne metti qualcuno in più già non trova la sintonia. Ma Milano è una grande Milano, pensate a quanto tempo ci mettono questi americani nababbi ad arrivare alla cinta daziaria. Dicevano che Siena era l’unica degna di rappresentarci in Europa perché aveva speso molto più degli altri. Al Pinocchio’s bar stanno facendo un elenco di chi, in Europa ma pure in Italia, ha buttato via molti soldi in più rispetto al Minucci, accorgendosi che dietro questa balla colossale abbiamo riempito il cimitero della nostra Spoon River cestistica. Pagelle imponendosi una Pasqua vegetariana ed un vigilia con tanti bei ricordi per il ritorno di Bianchini a Pesaro vent’anni dopo il suo trionfo scudetto del 1988.
10 A Simone PIANIGIANI perché ama viaggiare in apnea emotiva, perché arriva dove vuole, perché è dottore e mister allo stesso tempo, perché non si pente mai quando esagera. Ha camminato tanto sul sentiero dei grandi, incrociando anche i bravi, intesi per talento e per guardaspalle del potente di turno, fingendo di essere paziente con tutti. Se regge fa un altro capolavoro, ma respiri, accidenti.
9 A Zvi SHERF e a Marte YANNAKIS, allenatori del Maccabi e dell’Olympiacos che hanno rimontato contro il pregiudizio, sistemando giocatori che avevano la testa confusa, ma avevano anche talento ed è questo che conta.
8 A Sergio SCARIOLO perché in una stagione dove gli sta capitando di tutto trova sempre la spinta per andare avanti e se il suo amicone Messina non gli avesse fatto lo scherzo di perdere sul campo catalano, la reggia blaugrana che vuole il “ feroce”, avremmo avuto anche tre allenatori italiani fra i gli otto grandi d’Europa, due dei quali in difficoltà per raccogliere punti nella nuova campagna di aggiornamento del settore tecnico nazionale, come richiesto da Recalcati che nega di aver delegato a Gebbia, dove badano alle proprie spese, ma non a quelle dei veri poveri.
7 A Dule VUJOSEVIC maestro del Partizan delle meraviglie che ha fatto fuori il Panathinaikos, allenatore che continua la grande tradizione slava di chi insegna regalando al giocatore tutto quello che conosce, senza offendersi se i ragazzi d’oro hanno già una valigia pronta per andare dove li pagheranno molto, ma molto di più.
6 A David BLATT, prima che decidesse di prendersi Spencer, perché ha resistito bene in un’altra stagione dove la bufera ha sconvolto tutti i progetti, ogni allenamento, ogni rapporto personale. A Treviso avevano questo colosso e hanno preferito andare a cercare oro matto sui calanchi di provincia.
5 All’allenatore americano di Daniel HACKETT non tanto perché è stato subito eliminato da Kansas State nel torneo NCAA, ma per questa ammissione di aver trovato il ragazzo molto migliorato dopo l’estate con Azzurra, quando lui smaniava per riaverlo a Los Angeles. Cosa pensava? Qui gli allenatori lavorano, insegnano e seguono in ginocchio i corsi di aggiornamento.
4 All’AMOROSO di Montegranaro che vorremmo in Nazionale, nella speranza che se ci saranno vie privilegiate per i ragazzi NBA si possa pensare anche alla sua fobia per raduni troppo lunghi, perché quando dice che ha preso un fallo tecnico per cambiare il corso di una partita ci ha fatto venire il dubbio che anche lui sia convinto che questi arbitri sono deboli con i potenti e potenti con i deboli.
3 Alla ROSA degli orgasmi che regala più di mezza pagina al punteggio record di Denver e quasi niente a quello che è accaduto a Pesaro, con l’arbitro Paternicò che ha fermato il gioco, per gli 11000 punti di Carlton Myers, punti segnati nella sofferenza sua e di chi giocava con o contro di lui. Certo questo dolore sarà nulla rispetto alla Gazza in formato tabloid dei primi giorni di Aprile.
2 A Massimo BERNARDI allenatore di Fabriano cacciato per aver sputato contro chi insultava lui, la moglie, spaventando la figlia, perchè un conto è ammettere di aver sbagliato e lui ha sicuramente sbagliato, ma lavorare in una società che accetta tifosi del genere, che sembra quasi allineata, non può avere senso. Giusto dimettersi, ma dargliela vinta così è peggio e stupisce che i difensori di qualsiasi giocatore maleducato, di qualsiasi pezzente che rovina un allenamento, stiano in silenzio. Non parliamo delle associazioni, ma qui dovremmo tornare al famigerato caso Sales e allora perché prendersela dopo aver visto il costruttore del nuovo basket femminile Troncarelli celebrarsi senza rimorsi.
1 All’arbitro lituano BRAZAUSKAS unico rimasto in gioco della repubblica del grande Sabonis che non ha ancora scoperto di avere un sosia, magari un figlio, nell’allenatore tedesco di Carolina Kostner, unico ad andare avanti anche se i suoi arbitraggi lasciano spesso senza fiato e non è colpa dell’aglio.
0 All’onnipotente OBRADOVIC uscito dai giochi europei, senza poter difendere la sua Eurolega conquistata ad Atene, perché viene il dubbio che abbia voluto la botte piena, la moglie ubriaca prima di cambiare sia la botte che la moglie.
Oscar Eleni
Fonte: www.settimanasportiva.it