Calciatori in quarantena da coronavirus

5 Marzo 2020 di Indiscreto

Juventus-Inter si gioca quindi domenica sera, forse, ed in generale tutto lo sport italiano andrà avanti per un mese a porte chiuse causa coronavirus. La soluzione più logica fin dall’inizio, soprattutto per il calcio di Serie A che trae dagli incassi da stadio non più del 15% dei suoi introiti, mentre per pallacanestro e altri sport questa soluzione è una sciagura: il botteghino della più insulsa delle partite per Olimpia Milano, le due bolognesi e forse qualcun altro vale più dei 120.000 euro di diritti tivù annuali.

Tornando al calcio, non occorre essere uccelli del malaugurio per prevedere che su 1.000 persone legate alla prima squadra, fra giocatori e staff tecnico, solo in Serie A, salterà fuori nei prossimi giorni almeno un caso di positività al coronavirus. E se il metro sarà quello usato per Juventus Under 23 e Pianese, cioè due settimane di quarantena per tutti, le squadre di quei calciatori non potranno certo proseguire la stagione.

Non è colpa di nessuno, mentre la gestione della paura ha colpe e convenienze molto precise (il più insulso governo e il più insignificante premier nella storia della Repubblica salvati da un virus), ma la realtà è questa. Bisognerebbe quindi fin da subito stabilire cosa si farà del campionato di Serie A in caso di quarantena dei calciatori di una squadra. Stagione finita? Stagione bloccata per proseguire con il caldo, magari dopo gli Europei e facendo slittare l’inizio di quella successiva? Stagione annullata? Non c’è ovviamente una risposta giusta, ma una risposta bisognerebbe comunque averla prima che il paziente 1 della Serie A si manifesti.

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