Allegri fantasmi

11 Ottobre 2010 di Oscar Eleni

di Oscar Eleni
Le scommesse su Siena, la difesa da Nba, la scoperta della Virtus, il cacciatore McCalebb, la lezione catalana, la pietra di Torino. Voti a Messina, Stonerook, Carraretto, Poeta, Amoroso, Sky, LegaDue, Stern, Blizzard, Williams e Moss.

Oscar Eleni dall’arena del sole di Bologna, un teatro che festeggia i suoi 200 anni anche adesso che molte compagnie stabili rischiano di andare in malora, dove la Lega di serie A ha presentato il campionato meno prevedibile degli ultimi anni. Anche se, dopo aver visto in supercoppa la nuova Siena, quella squadra magra e famelica che non ti fa mai respirare, è difificile non dare ragione agli specialisti dell’agenzie di scommesse che ancora considerano la squadra di Simone Meridio Pianigiani la grande favorita, pagandola, in caso di vittoria, la metà di quello che prenderesti scegliendo Milano, tre o quattro volte meno di quello che potresti guadagnare puntando sulle altre pretendenti al titolo.

Chi controlla le scommesse non ragiona sul sentimento, va verso le cose concrete e in Italia si può dire che gli altri sono ancora costretti ad inseguire perché se pigliamo come termine di paragone il precampionato, cioè quella fase confusa dove non vedi mai la verità, ci si accorge che mentre gli altri hanno costruito squadre solide per andare contro la vecchia Siena, ora dovranno ragionare bene su questa nuova dimensione della difesa Montepaschi. Che si avvicina, certo sempre ad una distanza oceanica, a quella delle squadre NBA, quando ci pensano, quando sono impegnate davvero, a quel tipo di assalto asfissiante che ha fatto dire ai giocatori delle squadre europee, Mordente in testa, che quando affronti questi avversari sembra sempre che siano in dieci sul campo e non in cinque.

La bella Virtus che abbiamo visto al PalaSclavo ha scoperto che la fame di Siena non è affatto calata. Ti vengono addosso e sembra devvero che siano più di cinque sul campo. Loro corrono, gli altri vorrebbero andare a velocità più basse. La sfida sarà questa e bisogna dire che Milano, Cantù, Roma, Treviso, più di Caserta o Montegranaro, sembrano pensarla in questa maniera e siamo curiosi di capire come vivrà Brindisi il suo campionato da neopromossa con la bella squadra che ha messo insieme. Certo che le sfidanti hanno più fiducia, lo si è capito da come la Virtus ha iniziato la partita che ha dato la quinta supercoppa a Siena: c’era qualcosa di diverso nella faccia di giocatori che non si sentivano già battuti prima di partire.

Il bello sarà proprio questo: vedere come Siena reagirà contro le difese a zona, contro avversari che hanno deciso di non considerarla più inattacabile come un tempo. Certo se tu pensi di averli raggiunti perché non hanno più McIntyre o Sato e non cerchi di avvicinarti alla loro concezione di gioco difensivo, allora devi cominciare a fare i conti sulla coppia del fosforo senese, questo McCalebb cacciatore sopraffino e uno Zizis più maturo, equilibrato, se non vedi più lo stopper Eze in mezzo all’area, allora devi fare i conti con quello che hanno costruito in così poco tempo dietro a Rakovic, Lavrinovic, Michelori e sui progressi che pottrebbe fare la batteria degli esterni se davvero Aradori ha capito come si vive al piano di sopra. Chi ha tutte queste armi per farli soffrire? Milano di certo, le altre vedremo. Poi va ancora chiarita la situazione legata al Dave Moss e all’ex pro degli Spurs tenuto al caldo dopo aver rivisto la cartella clinica.

Sulla fiesta a Bologna vi parleremo in un’altra occasione dopo aver passato idealmente la mattinata camminando nei vicoli dove un tempo sentivamo il ruggito creativo dell’avvocato Porelli, uno dei nostri cari e allegri fantasmi che ci ha tirato le orecchie per non aver capito, dopo l’esibizione con sconfitta dei Lakers a Barcellona, che siamo davvero in una dimensione diversa: in Catalogna la NBA ha dovuto dare il meglio, a Milano dava soltanto ordini come capita a chi ama le colonizzazioni e la gente con la schiena piegata. Ne tenga conto la Lega, ne tengano conto tutti quando andremo a chiedere i tre ragazzi NBA, quando cercheremo di avere organizzazioni importanti.

Cari fantasmi che ci fate da guida non sapremmo davvero spiegarvi questo Blizzard che scappa da Bologna, questo Williams che Brindisi preferisce congedare e che invece trova casa a Caserta. Cari amici che siete assenti, ma che per noi siete ancora gli spiriti guida, vi diciamo subito che se la finale di Coppa Italia si farà a Torino sarà una bella scelta, anche dopo la figuraccia che ci hanno fatto fare rinunciando all’Eurolega già assegnata all’Italia, una pietra che ci resterà sullo stomaco ogni volta che busseremo a certe porte.  

Pagelle brevi. 
10 Ad Ettore MESSINA perché quando ha rinunciato ad una parte del suo stipendio per aiutare la sezione baloncesto del ricchissimo Real a far quadrare i conti ci ha insegnato che se ami davvero questo sport, il tuo mestiere, allora puoi anche importi dei sacrifici, basta che anche gli altri se ne accorgano, cominciando dai giocatori umiliati in supercoppa.  
9 A Shaun STONEROOK perché fino a quando questo leone ruggisce nella foresta del nostro campionato non è impossibile ricostruire squadre che restano nella storia come potrebbe fare anche la nuova Siena.  
8 Al CARRARETTO che dopo l’estate torrida in azzurro ha ricominciato in quintetto base senza fare calcoli su una carriera che altri invece pensano di poter allungare passando tanti mesi a guardare il mare.  
7 Alla coppia POETA-AMOROSO se oltre a portare entusiasmo nel cuore Virtus riuscirà anche a rendersi conto, come ha fatto a Siena all’inizio, che per stare a certi livelli bisogna sempre avere la testa sul campo.  
6 A SKY che sembra aver ripreso la stagione con una bella spinta dopo una estate di colpevoli silenzi, di ripetizioni stucchevoli. Anche gli orari nuovi sembrano migliori. Qualcuno faccia presente che gli ascolti basket, magari, sono minimi, ma molti si sono abbonati, a suo tempo, perché la promessa era di servire in maniera decorosa gli sport diversi dal calcio. Ora ci ripropongono un salottino per campionato e coppe. Noi li guarderemo, li criticheremo, ma questo non vuol dire che li applaudiremo sempre come hanno fatto loro, per troppo tempo, con giocatori, allenatori, dirigenti che meritavano invece di essere mandati almeno al diavolo.  
5 Agli ALLENATORI che sopportano giocatori sempre alla ricerca di una scusa per non fare quello che devono. Ci pensino gli arbitri, da subito, a far capire ai giocatori che certe recite nascondono quello che poi l’Europa ci rinfaccia quando bussiamo per avere più considerazione.  
4 Alla LEGA DUE che fra tante bellissime iniziative scopre società che ancora trascurano particolari regolamentari che dividono davvero un mondo professionistico dai soliti dilettanti allo sbaraglio.  
3 Al grande STERN perché ci ha preso in castagna quando abbiamo chiesto di rendere ufficiale la sfida fra i campioni NBA e quelli dell’Eurolega. Una assurdità. I calendari tengono per il collo questo sogno.  
2 Al BLIZZARD fuggiasco senza lasciare almeno una lettera di congedo e di spiegazione alla Virtus. Non è la prima volta. Possibile che si possa ancora tollerare una cosa del genere.
1 Al colosso WILLIAMS che continua ad essere incubo per alcuni e delizia per altri. Certi giocatori vanno richiamati almeno all’ordine, nella speranza che facciano sempre bene e non cadano in altre tentazioni.  
0 Al Dave MOSS che rientra da una trasferta lunga e invece di andarsene a dormire torna di notte da Siena a Firenze. Il resto lo decideranno gli inquirenti, ma lui non ha scuse anche se gli auguriamo di poter dimostrare di essere innocente.
Oscar El
eni

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