A uno Dzeko dallo scudetto

26 Gennaio 2021 di Indiscreto

Edin Dzeko può essere la differenza fra lo scudetto ed il rimpianto per Juventus e Inter, visto che la Roma non vede l’ora di liberarsene e queste due squadre già fanno fatica a pagare gli stipendi di chi c’è (infatti non sempre li pagano). Non ci mettiamo il Milan, che con Mandzukic al di là delle caratteristiche diverse ha fatto una scommessa più a buon mercato, anche perché più rischiosa: per il croato poco meno di 2 milioni di euro netti fino a giugno, in pratica in rapporto ai mesi la metà dell’ingaggio di Dzeko, con la differenza che il bosniaco ha un contratto fino al 2022. Poca cosa, rispetto alla differenza fra un primo e un secondo posto in serie A, ma la situazione del calcio è ormai tale che anche i grandi club fanno calcoli che in tempi meno politicamente corretti avremo definito da barboni.

Di sicuro in queste ore si sta osservando tutta la follia di dare la fascia di capitano ad un giocatore che in estate era già stato ceduto alla Juventus e che, non è una metafora, aveva già svuotato l’armadietto a Trigoria prima che i casini di Milik bloccassero tutto. Siccome meriti e colpe di tutto sono principalmente dei dirigenti, con tutto il rispetto per gli operai (per quanto ben pagati come i calciatori), bisogna ricordare che a fine agosto Friedkin era già proprietario della Roma e che quindi la scelta del giocatore-simbolo è stata subito sbagliata, visto che comunque prendere un Milik mezzo rotto non era un obbligo e che di attaccanti sottovalutati è pieno il mondo, forse addirittura anche Borja Mayoral fa parte di questa categoria.

Ma tornando al titolo, nel giorno del probabile passaggio del Papu Gomez al Siviglia per due noccioline e mentre ancora non si sa chi salta fra Dzeko e Fonseca, è chiaro che chi prende Dzeko (o convince la Roma a tenerselo, con i consueti metodi) soprattutto lo toglie ai rivali, anche se il rischio con un giocatore che negli ultimi 10 anni ha avuto problemi con quasi ogni allenatore è altissimo. Da ricordare che Dzeko è sì extracomunitario, ma muovendosi all’interno della Serie A non sarebbe conteggiato come tale. Se Agnelli avesse in mano la cassaforte di famiglia e volesse inseguire la Champions in un anno con quasi tutte le grandi in crisi, se gli Zhang non fossero in uscita e dessero a Conte la coppia d’attacco che sognava nell’estate 2019… tanti se, senza contare che il Napoli da quasi due mesi sta giocando con Petagna titolare.

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