Pagelle del mercato, Juventus e Roma le peggiori

3 Settembre 2019 di Indiscreto

Nel calcio italiano tutti i dirigenti sono grandi dirigenti, ma anche calciatori scarsi è difficile trovarne. Almeno sui media, dove i cani sono soltanto gli allenatori, cioè gli unici che in questo gioco capiscono qualcosa più del tifoso o del giornalista medio. Invece anche i dirigenti commettono errori, anzi prima di essere cacciati ne possono commettere molti di più dei loro allenatori. Di seguito le nostre pagelle al calciomercato appena finito, tenendo conto dei budget a disposizione e riferite alle cinque squadre di Serie A con più tifosi. Si scrive per i lettori e per i click, non per i posteri…

JUVENTUS 4 – Buono il mercato in entrata, con una mossa da grande club (cioè tanti soldi su pochi giocatori) su uno dal potenziale (per adesso è un Rugani che si presenta meglio) di De Ligt e una bella presa con Demiral, la difesa del futuro è assicurata. Poi un utile complemento a costo zero come Ramsey, uno inutile come Rabiot, la scelta al ribasso di Danilo per Cancelo. Drammatico il mercato in uscita, con Paratici impacchettato da sé stesso (come definire il rinnovo di Mandzukic in aprile?) e sei, sette, giocatori dall’ingaggio improponibile offerti a sudditi e meno sudditi. Chi ha scritto di mezza Europa a caccia di Rugani si guardi allo specchio, oppure dentro. Poi il caso ama la Juve e la casuale permanenza di Higuain porterà secondo noi grandi frutti anche in Europa. Un’incognita Sarri, abbastanza fuori contesto.

NAPOLI 6 – Due acquisti al top, Manolas e Lozano, altri da Napoli medio come Di Lorenzo e Llorente. Tanto tempo perso dietro alle paturnie degli Icardi e a James, troppo per un club che programma molto come quello di De Laurentiis. Come primi undici è da scudetto, anche se sabato non è sembrato, ma rispetto alla Juve le alternative sono poche ed Ancelotti sembra trasmettere meno che in passato.

INTER 5 – Aggiunte qualità a centrocampo con Sensi e Barella, ma anche in difesa con Godin. Si sta rivelando strampalato, come ai più era subito apparso, il pesante investimento su Lazaro. Risolti con prestiti autolesionistici i casi di spogliatoio della scorsa stagione, Lukaku giocatore di prima fascia ma inferiore come realizzatore (nelle partite vere) rispetto a Icardi. Perso tempo con Dzeko, con Sanchez che come caratteristiche c’entra zero, al di là dell’essere quasi un ex. Conte arrivato con i pro e i contro di Conte, fra i contro una rigidità tattica assurda.

MILAN 5 – Sarebbe stato 4, ma Boban e Maldini non avevano granché a disposizione. Il centrocampo dell’Empoli, un indesiderato del Real, una scommessa brasiliana pagata cara e una portoghese carissima, nella sostanza la stessa mediocre squadra che Gattuso aveva però portato lottando a un punto dalla Champions. Con gli ultimi acquisti di vera qualità fatti da Leonardo… Bene Rebic come partner di Piatek, senza trionfalismi. Fondamentale aver tenuto Donnarumma, per la credibilità di un progetto che sarà credibile solo con un nuovo proprietario. Giampaolo è un maestro, così da mesi dicono in tanti. Basta crederci. Ma se Suso torna ad alzare il pallone da terra il quarto posto non è un miraggio.

ROMA 4 – Impossibile tenere il conto delle trattative portate avanti e saltate, ma anche delle operazioni concluse da Petrachi. Sistemati con prestiti un po’ di errori commessi dall’ex guru Monchi, in difesa persa una certezza come Manolas per l’ennesimo scarto del Manchester United, una scommessa il portiere e lo stesso Mkhitaryan arrivato in extremis. Discreto l’arrivo di Veretout, non una grande idea un triennale da Real ad un attaccante di 33 anni che pensava di andarsene come Dzeko. Sembra una squadra fatta apposta per vendere Zaniolo nel 2020. Fonseca si presenta bene e ha curriculum, però nemmeno chi ha una vita tristissima può dire come giocasse il suo Shakhtar.

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