Il ristorante cinese di Conte

19 Luglio 2019 di Indiscreto

Antonio Conte inizia a lamentarsi della società in cui lavora, di solito ci mette qualche mese mentre all’Inter gli sono bastate meno di due settimane rispetto alla data del raduno. A Singapore ha detto cose ovvie, cioè che non si possono giocare senza attaccanti partite di alto livello, anche amichevoli, e altre meno ovvie cioè che il vero obbiettivo è Lukaku e che l’avrebbe voluto già al Chelsea.

Tutto già scritto, ma ufficializzarlo mette Marotta e l’Inter in posizione di debolezza nei confronti del Manchester United, il club più ricco del mondo che Lukaku vorrebbe venderlo (è troppo forte, evidentemente). Un attaccante che non cambieremmo con Icardi, anche l’Icardi ufficialmente (…) poco tonico di questo periodo. Ma lui e Nainggolan, l’ha ripetuto anche l’allenatore, “Sono fuori dal progetto”, progetto quindi fondato sulla svendita del miglior calciatore interista degli ultimi cinque anni e del colpo dell’estate 2018.

Conte afferma poi che l’Inter è in ritardo sotto diversi profili e qui è ancora più Conte del solito, perché difesa e centrocampo sono quasi a posto e c’è un mese e mezzo per prendere uno o due attaccanti decenti. I ‘profili’ sono quindi altri? Con 10 euro non si mangia in un ristorante da 100, per citare un Conte d’annata, ma con 50 in un ristorante cinese di fascia alta, al quale paragoneremmo l’Inter, si mangia benissimo.

Ma tornando a Conte, nella storia della Serie A ci sono stati allenatori esonerati per molto meno di quello che lui ha detto a Singapore, con il calciomercato che chiude il 2 settembre. È solo un’osservazione, perché come è stato detto il ‘progetto’ è triennale.

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