Il Renzi, il Lotti e l’Al Thani

2 Luglio 2019 di Stefano Olivari

La Roma è in vendita? Mettiamo il punto interrogativo per non turbare le vergini violate, turbate per gli andamenti di Borsa (tranne quando l’insider trading lo fanno i loro padroni). Certo è che Matteo Renzi che va in Qatar a fare da intermediario per la vendita della Roma agli Al Thani (o era come fosse Antani?) fa abbastanza ridere. Roba da Amici Miei.

Lo scenario è un sottoprodotto del caso Csm, una notizia di terza mano (Palamara che dice alla moglie che Lotti gli ha detto che Renzi…), a occhio una millanteria, che nel caos giallorosso attuale diventa una bomba. Certo è che gli ammerregani sembrano all’ultima corsa, come Nestore, mentre Petrachi sta costruendo la squadra con una logica da Torino di Cairo, l’unica in questo momento possibile.

Anche se la Raggi, messa nel mirino dal Messaggero (mai un buon segno, a Roma) con una durezza finora mai riservata ad altri sindaci in decenni di DC-PCI-PSI e loro eredi, dovesse saltare non è pensabile che il nuovo stadio possa nascere nei tempi auspicati da Pallotta. Diventa quindi credibile qualsiasi scenario, da quello Malagò-Totti e quello appunto qatariota, tutt’altro che inedito visto il disamore degli ultimi tempi per l’obbligo (come da cena Platini-Sarkozy) PSG. Che poi c’entri Renzi è un altro discorso.

2. L’innamoramento di Conte per Romelu Lukaku è per noi del bar incomprensibile: un attaccante dalle buone statistiche ma macchinoso e di base poco simpatico ai compagni, nel Belgio e nei club. Diversamente la società più ricca del mondo, o giù di lì, non se ne vorrebbe disfare per 70 milioni di euro, cifra per l’Inter enorme ma che al Manchester United non fa certo la differenza. Comunque vada a finire, perché è evidente che solo un pazzo potrebbe ingaggiare Lukaku senza avere prima risolto il caso Icardi (da oggi in Sardegna per concludere le sue vacanze), sono evidenti le due correnti di pensiero all’interno del club nerazzurro: da una parte Marotta, nella fase in cui deve accontentare Conte e disposto a tutto pur di liberarsi degli Icardi, dall’altra Ausilio che impegnato nella vicenda plusvalenze (ben risolta grazie a Vanheusden, Pinamonti e Preziosi) non è stato finora della partita, mentre lo è stato in quella per Lazaro. Ma, dice chi interpreta le sue mosse, non vedrebbe male un’operazione di recupero di Icardi lasciando allo United la grana Lukaku, alla Roma la grana Dzeko e alla Juventus la granissima Higuain-Dybala (soprattutto Higuain). Sempre in tema di Inter, fra Lukaku, Lazaro e tutto il resto, forse abbiamo le allucinazioni ma vediamo quasi ovunque Federico Pastorello.

3. A fine mese negli studi di Sky saranno resi noti, non vogliamo dire sorteggiati, i calendari della Serie A con la probabilissima innovazione del ritorno con un calendario diverso dall’andata. Un’innovazione senza un vero perché, se non ridurre le stupidaggini dette sul calendario difficile (per la propria squadra) o facile (per le altre). Il perché dell’abolizione del Boxing Day de’ noartri è invece più chiaro, nonostante il pubblico da stadio avesse risposto bene: Sky non voleva mezzo gennaio senza calcio, nella presunzione che il suo abbonato medio durante le festività natalizie vada a sciare e che il calcio in tivù preferisca guardarlo in gennaio. Fino al 2021 andrà così, a Santo Stefano guarderemo la Premier League e le vacanze dei calciatori della Serie A su Instagram.

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