Vendetta privata

11 Novembre 2009 di Stefano Olivari

Il retroscena Lippi-Cassano è il solito, ci ripetiamo visto che secondo il teorema di Mike Bongiorno a cambiare deve essere il pubblico: al di là delle referenze di Mazzarri (che peraltro a suo tempo smentì di averle date) su vari comportamenti privati anche a Genova, il giocatore è antipatico al c.t. per motivi personali. Le valutazioni tecniche secondo noi non rendono la sua mancata convocazione una bestemmia, questa storia è tutta fuori dal campo e coinvolge personaggi in grado di spaventare anche uno come Garrone che fino a prova contraria fa il petroliere e non il blogger. Una persona al di sopra di ogni sospetto di sporcizia come Enzo Bearzot chiuse i rapporti con Roberto Mancini, che calcisticamente adorava, solo perchè gli aveva risposto male al rientro fuori orario in ritiro e non gli aveva poi chiesto scusa come Bearzot pretendeva. E in maniera non dissimile andò con Pecci, Pruzzo o Marangon. Ieri sera l’anonimo di Striscia la Notizia ha tirato fuori una lite da discoteca fra Cassano e Davide ‘figlio di’ Lippi, ma al di là della fondatezza della storia e della vera materia del contendere (due ‘no’ che Cassano ha detto al mondo Moggi), il problema è che Abete ha consegnato la Nazionale ad un uomo che la tratta come una sua proprietà privata. Regolando conti personali sulla base etica che nel 2006 ha vinto e che nel 2010 potrebbe (perché no?) rivincere. Se uno vince può quindi comportarsi in maniera ignobile, senza dare spiegazioni: che questo lo pensi Lippi non ci disturba, mentre che questa sia la linea della federazione è leggermente più fastidioso. Di sicuro la ‘brutta storia’ non è un daiquiri tirato in faccia.

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