Utilità dell’inversione

5 Gennaio 2011 di Stefano Olivari

La disinformazione è di solito più lucrosa dell’informazione, anche perché va a colpire la parte superficiale del pubblico. Sentire uno 0-0 esaltato come ‘ottima quota’ solo perché è dato 12 significa quindi poco, se non lo si confronta con il resto dell’offerta del bookmaker. Come si ripercuoterà questo 0-0 sul resto del gioco? Calcolare la quota di ‘1 o più gol totali’ è semplice, basta invertire quella dello 0-0. 100 diviso 12 fa 8,3, quindi questa sorta di Over 0,5 sarà offerta a 1,08. Fosse data a 1,09, ovviamente da un altro banco (l’aggio negativo sarebbe da licenziamento dei quotisti), la si dovrebbe giocare all’istante con 100 euro coprendosi con 9 euro sullo 0-0 a 12. La vicenda diventa meno matematica e più empirica per i valori superiori, che si confrontano con un ventaglio più ampio di risultati esatti: stando alla prassi l’Over 1,5 gol (2 o più gol, in altri termini) è dato dalla quota dell’over 0,5 uno moltiplicata 1,30: nel nostro caso 1,40. E la quota del nostro classico Over 2,5? Comunemente si moltiplica quella dell’Over 1,5 per 1,60: siamo in zona 2,25. Niente di troppo complicato, solo esperienza sul campo e matematica elementare, utili quando si tengono aperte più finestre su diversi operatori. Se le quote base (vittoria-pareggio-sconfitta) si uniformano in pochi secondi al mercato, non altrettanto si può dire infatti delle tante sottogiocate: ci sono finestre di pochi minuti che consentono di guadagnare senza rischi, a patto però di saper invertire la quota in tempo quasi reale tenendo conto anche della tassazione.
Stefano Olivari 
(pubblicato sul Giornale)

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