Tuta la bellezza del calcio
26 Marzo 2010
di Stefano Olivari
di Stefano Olivari
Altri amici del pareggio, il mercato di Leonardo, la Panini tarocca, i soci del Barcellona, il coraggio di Collina e il wrestling che piace.
1. L’impresa di Butler contro Syracuse, la zona 2-3 di Boeheim battuta tirando malissimo da tre. I due supplementari di Kansas State-Xavier, la fine della favola di Cornell contro una Kentucky troppo atletica e troppo tutto. Inutile fare la cronaca di una notte da occhi pallati, il sito di Espn e l’eccellente Sporting News oltre farci passare la voglia di fare giornalismo sul web (sono troppo ben fatti, per dirla in sintesi, non puoi suonare Vamos a la playa quando di fianco c’è Grieg), ci hanno restituito il piacere di un po’ di sport vero. Anche se il maggior numero di casi di ‘point shaving’ finora scoperti riguarda proprio il basket di college e non l’apparentemente più adulterata NBA. La premessa era per dire che nel grande mondo del pareggio annunciato (che non sempre coincide con quanto poi si verifica in campo, Tuta o non Tuta) sono entrate, stando alla distribuzione delle puntate, anche Triestina-Padova e Reggina-Torino.
2. Nel trentennale del primo grande scandalo scommesse del nostro calcio altri buoni sapori di una volta nelle dichiarazioni di Guglielmo Stendardo che ha così spiegato la primavera della Lazio: ”Ci aspettano otto finali”. La prima è con il Milan senza Ronaldinho e Pirlo, squalificati in mezzo agli assenti per infortuni di varia natura. Ogni caso, da Pato a Nesta, ha una sua storia, ma la costante è che Leonardo ha con la struttura medica del Milan (il cui capo non è un medico, ma un bravo chiropratico che ha messo a posto la schiena del capo e anche di qualche cronista) un rapporto molto peggiore del suo predecessore. Quello che non tutti sanno è che Milan Lab è ormai solo un marchio, venduto a palestre, altri club e anche realtà che con lo sport hanno poco a che fare, ma che per quanto riguarda la casa madre è una scatola vuota. Quando si sente, in qualche salotto televisivo, dare le colpe a Milan Lab di tutti questi infortuni viene da sorridere. Perché a Milanello Milan Lab, inteso come progetto, non esiste di fatto più (purtroppo esistono ancora i giornalisti che lo esaltavano) e nella gestione del fisico dei giocatori ci si affida alla tradizione: esperienza di allenatore e preparatore atletico, capacità o incapacità della struttura medica di interpretare una risonanza magnetica. Il resto è mancia, con Leonardo tentatissimo da un ruolo di responsabilità per il Mondiale 2014 o Rio 2016. Con grandi ambizioni continuerebbe ad allenare, con Yepes no. Sarebbe il primo allenatore dell’era Berlusconi ad andarsene volontariamente, invece di essere esonerato o pregato di trovarsi un’altra sistemazione.
3. Sempre in tema di Brasile, ha fatto scalpore l’inclusione di Ronaldinho nei 17 giocatori della presunta Selecao presenti sul presunto (la presentazione avverrà a metà aprile) album di Sudafrica 2010. Scalpore ingiustificato, perché dimenticando la prova di Parma è in uno stato di forma tale da poter essere utile a chiunque: tanto più ad una nazionale con poche certezze, in una manifestazione che si gioca al passo e dove l’episodio è tutto. Sono piuttosto curiose altre ‘convocazioni’ come Adriano in caduta libera, e non da ieri, o il ridimensionato Robinho. L’altra grana di giornata per la Panini arriva dagli album di Calciatori 2009-10 contraffatti, un traffico con base in Campania ed in parte anche nel Lazio che la GdF ha scoperto. Scontato il pistolotto contro la camorra ma soprattutto complimenti agli edicolanti, che avevano più margine di guadagno con la Panini tarocca che con quella giusta e hanno agito di conseguenza. Anche loro un baluardo della democrazia…e noi dovremmo fare le barricate per salvare il telo mare di Gente e la borsa shopping di Donna Moderna. Forza Kindle.
5. Balotelli prevedibilmente non convocato per la partita scudetto, costacurtiana ‘mela marcia’ (solo che l’originale menava) da isolare. Non è più un problema di comportamento fuori dal campo, se no Marko Arnautovic (presente a Roma, sia pure da comparsa) che con Balotelli condivide frequentazioni e auto (pur essendo di un’altra generazione: il guru dei due è Samuel Eto’o, improbabile signor Mihagi della situazione) nemmeno potrebbe transitare per Lomazzo. Partita da sorteggio arbitrale, come provato dalla designazione di Morganti. In questo momento l’arbitro che Collina manderebbe sempre alla partitissime è Tagliavento, ma su di lui pesa il 9 contro 11 di Inter-Sampdoria (dove fra l’altro fece tutto a termini di regolamento, il problema è che in altre partite i suoi colleghi e lui stesso non ammoniscono i giocatori vaffanculanti) e quindi per il quieto vivere si è scelto Morganti. La domanda è: se il designatore-fenomeno non può scegliere l’arbitro in cui crede, perchè non si fa il sorteggio? Siamo alla designazione con ricusazione preventiva, non un inedito ma sempre inaccettabile. Perché un Morganti designato sarà ‘sospettabile’ qualsiasi cosa faccia. Se Collina non è stato in grado di far crescere un gruppo di dieci arbitri intercambiabili, che il caso possa mandare a chiunque senza generare proteste, allora è il momento che torni a vendere polizze.
stefano@indiscreto.it
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