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Calcio

Torino fra Cairo e Taurinorum

di Dominique Antognoni

Pubblicato il 2020-07-30

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Chi vuole comprare il Torino? Alla fine i media, in particolare quelli di proprietà di Urbano Cairo, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, sono riusciti a farci interessare alle vicende del club granata. Che di solito, a parte ovviamente i tifosi del Torino, interessano quanto quelle di una squadra sedicesima in classifica. Veniamo quindi alla vera domanda: i soldi hanno ancora un senso?

No, se leggi di persone disposte a investire centinaia di milioni per il Torino: secondo la cordata Taurinorum Cairo valuterebbe il club intorno ai 350 milioni, a cui aggiungere una campagna di rafforzamento. Diteci quale tipo di progetto potrà mai rappresentare mezzo miliardo investito su un club con il dodicesimo pubblico della Serie A, che però a suo favore (in gran parte per Cairo) ha uno spazio mediatico inferiore soltanto a Juventus, Inter e Milan. Un club che non può nemmeno contare sull’identificazione locale totale, come ad esempio il Napoli e Fiorentina, visto che in città c’è un’altra squadra che attira tutte le attenzioni e soprattutto il tifo dei giovani.

Cairo viene spesso criticato, anche su Indiscreto, ma perché mai dovrebbe rovinarsi per un club con un bacino di utenza così limitato e una decina di pseudo-intellettuali convinti che la storia del calcio sia terminata nel 1949? Non è che il Manchester United viva pensando alla tragedia di Monaco, pur ricordandola. E poi un conto è essere il Torino in un campionato seguito in tutto il mondo, un altro è esserlo in una Serie A inguardabile con i distacchi resi umani solo dallo scarso impegno della Juventus negli ultimi tempi. In altre parole, Cairo non ha in mano l’Everton ma il Torino. Il primo a saperlo è Cairo.

E veniamo alla misteriosa cordata Taurinorum, che si è presentata annunciando che contatterà Cairo per fargli un’offerta. Ma non avrebbe fatto prima a contattarlo, senza annunci? Non ci sembra di vedere all’orizzonte Abramovich e Al Thani, in ogni caso. È tutto così grottesco che adesso Cairo dopo una stagione disastrosa sembra quasi il male minore. Insomma, questi di Taurinorum sono arrivati al momento giusto, evitando che qualche giornalista chiedesse notizie del ‘Toro europeo’ che ci ha ammorbato la scorsa estate.

Cairo non sarà simpatico, e del resto nemmeno Tuttosport può vederlo. Inoltre ai fini giornalistici può anche far comodo un cambio: tutti saranno invogliati dal progetto e tutti saranno disposti a tagliarsi lo stipendio pur di vestire la gloriosa maglia granata (accadrà, il senso del ridicolo è roba rara e non abita nelle redazioni sportive). Resta la domanda: perché uno ci tiene così tanto a comprare un club che, inevitabilmente, sarà poi una spesa senza fine? Non diciamo che i tifosi granata debbano ringraziare Cairo, ma soltanto valutare le alternative a Cairo. Chiaramente il megamiliardiario tifoso è il sogno di tutti, soprattutto adesso con il fair play finanziario UEFA in discussione, ma non è arrivato nemmeno a questo giro.

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