Telepatia per Flavia Fortunato

11 Novembre 2021 di Paolo Morati

Qualche mattina fa stavamo ascoltando Aspettami ogni sera, canzone con cui Flavia Fortunato si classificò terza tra le Nuove Proposte di Sanremo 1984. Primo anno ufficiale di una sezione del Festival che al suo esordio premiò Eros Ramazzotti con Terra Promessa davanti a Marco Armani con Solo con l’anima mia e, appunto, Flavia  Fortunato. E che nel 2022 sarà (di nuovo) abolita anticipando la gara di Sanremo Giovani il 15 dicembre: 46 i nomi pre selezionati sulle oltre 700 domande di partecipazione arrivate. I due vincitori in gara al Festival.

Tornando al tema del nostro intervento, la cosa curiosa è che poco dopo l’ascolto di Aspettami ogni sera ci è giunto un messaggio del Direttore, che segnalava che stava ascoltando la stessa canzone. Telepatia? Non sta a noi dirlo e nemmeno giudicare se nel mondo eravamo gli unici in quel momento ad avere l’opportunità di fare felici le nostre orecchie in tal modo. Ecco che l’occasione si è dimostrata comunque buona per rispolverare il repertorio di Flavia Fortunato, vera icona anni Ottanta per più di un motivo.

 

Tra questi le sue innumerevoli partecipazioni ai Sanremo del magico decennio. La prima volta nel 1983 con la coinvolgente Casco Blu in cui si narrano le pene di una ragazza innamorata di un pilota di Formula 1. Di Casco Blu ne esiste anche una clamorosa e ipnotica long version di oltre 7 minuti, mentre dello stesso anno è Se tu vuoi, tipicamente italo disco, di quelli che andavano per la maggiore. Poi appunto nel 1984 l’affermazione di Aspettami ogni sera, composizione che deve molto a What a feeling, a partire dai suoni dell’introduzione.

 

Quindi nel 1986 è la volta di Verso il 2000, inno generazionale che ci emoziona ancora oggi mentre ormai il 2000 è finito da un pezzo nel dimenticatoio così come le speranze di chi lo aspettava con trepidazione. E ancora, la nostra Flavia ritornò all’Ariston l’anno dopo con Canto per te, per un’altra storia (o dramma) d’amore, oltre che evidente cover più lenta della semi sconosciuta Ou Ka Vini Com Moin di Govindo (gli autori del resto sono gli stessi), per poi presentare nel 1988 Una bella canzone. In effetti si trattava proprio di un gran bel pezzo firmato Oscar Avogadro e Mario Lavezzi, con annesso cambio di look.

L’esperienza a Sanremo di Flavia Fortunato ha una rapida coda nel 1992 con la partecipazione in duetto con Franco Fasano che insieme a Fabrizio Berlincioni scrive Per niente al mondo, entrambi co-autori di Ti lascerò, per poi dedicarsi a teatro e televisione. Tra le sue esperienze ricordiamo la conduzione di Giochi senza frontiere con Mauro Serio. L’ultima volta che l’abbiamo avvistata sugli schermi risale invece al 2010, ospite de I Migliori anni quando insieme a Carlo Conti ha ricordato la co-conduzione Hit Parade del 1983, scherzando sui rispettivi look, per poi leggere un paio di anni fa della sua presenza alla presentazione dell’ultimo libro dell’event planner Jean Paul Troili.

In definitiva il personaggio Flavia Fortunato rappresenta perfettamente gli anni Ottanta e il loro entusiasmo. Indissolubilmente legata ai Sanremo con la base registrata, i colori sgargianti e le tastiere in primo piano così come i botti da drum machine, l’artista di Cosenza non ha mai raggiunto grandi numeri discografici, e noi ci teniamo ben stretti  il vinile del suo primo album. Di culto il video della giornata organizzata una decina di anni fa dai suoi supporter.

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