Le cento lire di McAdoo

23 Ottobre 2012 di Oscar Eleni

Dicono che a Venezia ci sia fibrillazione dopo l’esordio perduto contro Sassari. Cambiare fantino, allenatore, non  ha sempre un senso. Per favore aiutateci a credere che il zamparinismo, il preziosismo e il cellinismo non  sono ancora arrivati alla nostra Canossa.

Siamo in  ansia per micione Charlie Recalcati. Se anche lui dice che la difesa fa acqua allora a Montegranaro sono guai.

Bella la reazione di Reggio Emilia contro la solita Biella che appena sente lodi s’imbroda, ma, per favore, prima di andare addosso al Menetti che ha fatto cose importanti per la società, ragionare un po’ meglio. Certo che Reggio è in una categoria superiore e che alcune debolezze strutturali si notano di più, ma farsi trovare così fragili è un pericolo che le squadre appena nate sentono, mancanza di affetto,  succede un po’ dappertutto come dicevano in Habemus Papam.

Sorpresi da Pesaro. Patacca non ci conosci? Noi siamo i pirati. Vero. Ma restate pirati e accarezzate i vostri capitan uncino soltanto alla fine, non durante gli assalti.

Siena non va. Soffre, anche se a Tel Aviv abbiamo visto nascere qualcosa. Diciamo la squadra nuova costruita spendendo 7 milioni di euro in meno rispetto al gruppo dell’esascudetto. Il Minucci, sfinito dalle campagne contro il miglio verde che dovevano percorrere tutte le avversarie di questi campioni in carica, pare pronto a sopportare la liberazione della sconfitta, anche se, conoscendolo, prima di vederlo sul tufo sarà meglio corazzarsi in campo, non dando per scontata la resa e l’abdicazione, ma c’è una cosa che gli rode dentro. Si arrabbia tantissdimo quando legge di guerra Siena-Milano. Lui vede soltanto una guerra di Milano contro Siena e non viceversa. Documentata difesa, prove a discarico. In fede respinge ogni addebito seguendo il motto della sua contrada, l’Istrice: solo se attaccato io pungo. Vero, quasi vero direbbero altrove. Quando mettevamo  Siena e Milano armate una contro l’altra lo facevamo per dare sapore al brodo primordiale del campionato. Ma se  ci chiedono di puntualizzare allora dobbiamo ammettere che Milano ha scritto trecento pagine, ha parlato con tutti i media disponibili, mentre Siena ha risposto con un comunicato di qualche riga e troppe trombette durante le finali. Ora si dovrebbe tornare alla sfida nuda e cruda del campo, anche se Milano si sarà accorta che presto sarà lei al centro del mirino se troverà arbitri come quelli che viziavano la nazionale in preparazione e che l’Europa non ti regeala, a meno che….

Nella storiaccia brutta di Assagoland e Fonte Gaia è intervenuto anche il procuratore federale Alabiso per contestare al vicedirettore della Gazzetta le interpretazioni che anche noi abbiamo defin ito pilatesche. Mettiamoci sopra una pietra, ma quando lui dice che bisogna rispettare giudici, arbitri, quanti sono preposti al rispetto delle regole per evitare il caos, allora gli chiediamo anche di essere vigile, sempre, in ogni ora, ogni momento, senza ritardi,  dando l’impressione che le cose vadano secondo la legge, nella speranza che le realtà come Treviso, come era la Virtus, come potrebbe esere la vera Fortitudo, vivano e non ci siano altri casi come quello dell’agro aversano. Pagelle nel nome di tutti i padri che ci hanno disconosciuto.

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