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In Tandem con Fabrizio Frizzi

Paolo Morati 28/03/2018

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Su Fabrizio Frizzi si è scritto molto negli ultimi giorni e sostanzialmente sempre in modo positivo, sottolineandone la professionalità e gentilezza nella vita pubblica e televisiva, così come in quella privata. Una descrizione che non avendolo conosciuto di persona per noi era una semplice impressione da spettatori, seppure poco frequentanti negli ultimi anni, delle sue trasmissioni. La sua scomparsa ci offre il triste spunto per parlare della mitica TV dei Ragazzi, di cui era stato protagonista con particolare riferimento a una trasmissione, Tandem, che all’epoca seguivamo con piacere anche per le sue caratteristiche tecnologiche.

Di fatto, siamo in pieni anni Ottanta, l’era degli home computer, quella del Commodore 64 e dello ZX Spectrum Sinclair: le manie dei giovani (e in particolare dei maschi, compresi i sottoscritti) avevano trovato uno strumento ludico più sofisticato per smanettare. La televisione non offriva ancora i canali tematici che tra una pubblicità e l’altra oggi invadono notte e giorno le menti delle diverse fasce di età, in gran parte con serie prodotte all’estero.

Al contrario, quando Tandem esordì sulla rete 2 nel 1982 si arrivava dai palinsesti con La banda dei cinque o Furia cavallo del west, e con la sera Supergulp, ed ecco che si decise di dare spazio a un pubblico più grande, quello delle medie superiori, organizzando sfide tra scuole. Fabrizio Frizzi era uno dei conduttori, occupandosi soprattutto dei giochi. C’era il Paroliamo (già in circolazione su Telemontecarlo), ma soprattutto c’erano dei videogiochi sviluppati ad hoc dallo studio Pontaccio (suggeriamo di leggere a tal proposito questo interessantissimo articolo pubblicato su Quattro Bit), chiamati SuperG, con i quali si poteva anche interagire via telefono.

Ecco che rivedere a distanza i filmati di Tandem non può, come sempre, che scatenare una certa nostalgia chiedendoci quanto funzionerebbe oggi un format di quel tipo e se verrebbe effettivamente seguito. Mentre la televisione sta ormai cambiando, destinata ad andare verso modelli molto verticali e on demand, non ci stupiamo comunque che la scomparsa di Fabrizio Frizzi abbia colpito così il pubblico, quello di trenta anni fa così come quello di oggi. Aveva infatti proposto sempre uno stile di conduzione coerente ed educato, senza piegarsi alle modalità urlate del nuovo secolo. Il che non era certo poco.

https://www.youtube.com/watch?v=ilN2LcRxHzY

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