Ritorno a Borella

23 Settembre 2012 di Oscar Eleni

Rimini bel suol d’amore direbbero i Carasso, Cervellini, Vecchiatto, Carlton Myers. Supercoppa con risultato relativamente a sorpresa, ma certo al Minucci battuto dopo 13 finali dovrebbe far piacere questo stupore di gruppo perché è chiaro che tutti si aspettavano dall’Impero un’altra mossa stordente per  restare ancora al potere dopo aver congedato con abbraccio accademico il principe lupo Pianigiani, dopo essersi separato dallo Stonerook che era più dell’uomo squadra, dopo aver cambiato ben 9 giocatori. Non gli è andata male nel ricambio a metà  spese, ma la finale ci ha detto che per domare questo cavallo nuovo ci vorrà tempo e servirà molta attenzione perché i nuovi sono alti e grossi, ma poi non sanno dirci se sono adatti a vivere in un sistema dove tutti contano e dove ogni palla conta davvero partendo dal Brown che sarà una via di mezzo fra T Mac e McCalebb, ma proprio  perché sta in mezzo non vorremmo che diventasse un faro invisibile per troppi affmaati che girano intorno a lui. Anche Pianigiani ha perso qualche partitona, in coppa Italia, all’inizio, poi è andato spedito nell’ album dei record. Per Banchi la difficile scoperta che le facce di un assistente si notano meno e danno meno ansia di quelle di un capo allenatore che capisce di non governare come vorrebbe il cavallo. Mediteranno su tutto questo nelle prossime settimane dove fra anticipi, posticipi di campionato, viaggio americano per scaldare i muscoli di San Antonio e Cleveland, ci sarà poco tempo per allenarsi, ma molto per vedere che faccia hanno in partita, dove conta davvero, i nuovi arrivati giurando di aver capito dove atterravano anche se non poteva essere così, considerando la storia passata di alcuni.

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