Perché non c’è più il Festivalbar

21 Agosto 2021 di Stefano Olivari

Perché le nostre estati non sono più legate alle canzoni del Festivalbar? Per tanti motivi, primo fra tutti che da quasi 15 anni (ultima edizione nel 2007, con vittoria dei Negramaro) non esiste più il Festivalbar. Quindi le operazioni nostalgia, come quella di Mediaset Extra che ogni sabato sera sta mandando in onda repliche dell’edizione 2001, una delle tre vinte da Vasco Rossi, mettono in questo caso tristezza. Anche se sempre meno di eredi come Battiti Live o i SEAT Music Awards, serate magari interessanti ma senza quello spirito estivo dato dalla formula itinerante che Vittorio Salvetti e le reti ora Mediaset ma ai tempi Fininvest diedero al Festivalbar a partire dal 1983.

Perché non c’è più il Festivalbar, quindi? La risposta vera la conoscono soltanto Mediaset e gli eredi di Vittorio Salvetti, in primis il figlio Andrea che la manifestazione l’ha anche presentata (come del resto Vittorio), è probabile che non si siano messi d’accordo sui soldi e sicuro che nessuno sia totalmente libero di usare il marchio Festivalbar. Soldi che ovviamente sono, anzi sarebbero, molti meno rispetto agli anni Ottanta e Novanta, visto che l’architrave del Festivalbar erano le case discografiche, che nell’era pre-streaming i dischi li vendevano ed avevano bisogno di una vetrina continua: per questo, al di là di qualche successo one shot, al Festivalbar venivano schierati i grossi nomi italiani e molti di quelli stranieri. e Nessuno faceva lo schizzinoso come a Sanremo, anche perché i brani non erano inediti ma successi già in essere, quindi si andava sul sicuro.

Il Festivalbar toccava a volte anche grandi città, in fondo come per il Giro d’Italia bastava pagare, e la finale era quasi sempre all’Arena di Verona, ma nel cuore ci sono rimaste le tappe che profumavano di estate: Sottomarina di Chioggia, Vieste, Taormina, Jesolo, Capoliveri, Lignano Sabbiadoro, Ibiza (nel leggendario Ku), Ischia, Riccione… Da ricordare che le compilation del Festivalbar sfioravano il mezzo milione di copie di vendita, oggi si fa fatica anche solo ad immaginare un mondo simile. Discografia a parte, in televisione quella formula funzionava benissimo anche se purtroppo si può dire che il vero Festivalbar sia morto con Vittorio Salvetti (nel 1998). Forse soltanto Claudio Cecchetto, che ne fu protagonista nel suo periodo d’oro, potrebbe rilanciarlo.

Share this article