Non diciamo fenomeno

27 Marzo 2007 di Stefano Olivari

ECCO I QUATTRO – Barazzutti ha scelto, se così si può dire. Contro Israele schieriamo Bolelli, Bracciali, Seppi e Storace, detti in ordine alfabetico. Il nostro ct ha fatto sapere di aver lasciato fuori “di comune accordo” Filippo Volandri, malandato e fin qui capace di vincere una sola partita in tutto il 2007 e per giunta per ritiro dell’avversario. La spiegazione di Barazzutti fa intendere che – senza l’infortunio – Volandri sarebbe stato comunque convocato e quindi sarebbe stato lasciato fuori Bolelli, ovvero il giocatore più in forma del momento. Prendendo però il tutto come una cortesia nei confronti del nostro numero uno, resta ora il problema di scegliere la formazione da mandare in campo. Che sarebbe tra l’altro l’unico vero problema di un ct. Pensiamoci: la Davis si giocherà sul veloce e vede in pole position Bracciali come singolarista con il problema però del doppio impegno con il doppio. C’è perplessità insomma sullo sforzo prolungato per Braccio e dunque ecco che appunto Bolelli potrebbe accompagnare Seppi come singolarista, una coppia che vale un investimento sul futuro. Poi c’è Starace che sicuramente giocherà in doppio con Bracciali e che in singolare è talmente concentrato sull’evento da preparare la trasferta a Napoli in un torneo sulla terra rossa. Non per ripetere sempre lo stesso concetto: ma il ct non ha nulla da obbiettare? FENOMENO? – Intanto questa è stata la settimana di Simone Bolelli, ventunenne di grande talento, ben allenato da Claudio Pistolesi e con il giusto rapporto d’amore-odio con la federazione. Bolelli – gran dritto, buon servizio, molta tenacia e definito “uno che farà strada” da un certo Roger Federer – ha battuto Kendrick nelle qualificazioni e poi Monfils e Tursunov prima di arrendersi a Ferrer in una partita che conduceva 5-2 nel primo set. Tutto noto ormai, anche che il Nostro è pronto per entrare nei primi cento e soprattutto viene già segnalato come il campione prossimo futuro. Pistolesi dice “Simone non si è arreso alle sconfitte e ha studiato per arrivare alle vittorie”, il che ne fa un ragazzo e un tennista intelligente. Se saremo capaci di non considerarlo già un fenomeno, forse questa volta ci siamo davvero. NUMERI – Dopo la sconfitta con Canas a Indian Wells è ripartita la marcia di Federer: ieri a Miami ha battuto Almagro e dunque Roger sembra aver spazzato via i postumi del primo stop stagionale. Anche perché le statistiche dicono che, da quando è numero uno (2 febbraio 2004), lo svizzero ha perso 15 partite: in undici volte ha vinto il torneo successivo, altre due è arrivato in finale. In pratica: a Miami al prossimo turno Federer incontra Canas… ROUND ROBIN FLY – E’ finita così, dopo tre mesi. Addio round robin, De Villiers svergognato con un comunicato imbarazzante dell’Atp che più o meno dice che sono venute alla luce delle “difficoltà” che non erano state preventivate. Insomma, il tennis è salvo. Per ora, anche se Et non ha nessuna intenzione di abdicare. Anzi, lui sta preparando la rivoluzione dei Master Series del 2009: ovvero entra Madrid con i soldi di Tiriac, escono due tra Montecarlo, Roma e Amburgo. Su Amburgo possiamo essere d’accordo, qualcuno ci spieghi come sceglieranno l’altra. Anche se un sospetto ce l’abbiamo… PROMOSSI – Oltre Bolelli, la medaglia della settimana la meritano Santangelo e Garbin. La prima a Miami è approdata agli ottavi battendo la Jankovic, anche se poi non si è confermata contro la Chakvetadze mettendo in mostra il solito saliscendi che frena il definitivo salto in avanti. La seconda invece – è notizia di ieri sera – ha sconfitto in due set la polacca Radwanska e approda ai quarti dove affronterà l’israeliana Peer. Ma soprattutto Tathiana, all’alba dei 30 anni, diventerà la prima giocatrice italiana in classifica mondiale, avvenimento da celebrare con rispetto e ammirazione. Magari qualcuna (Schiavone, per esempio?) avrebbe da imparare.

marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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