Messi all’Inter

29 Luglio 2020 di Indiscreto

Messi all’Inter: un sogno con una piccola percentuale di verità o un tarocco cinese? La televisione cinese di proprietà degli Zhang, PPTV, ha presentato Inter-Napoli di ieri con un’immagine di Messi proiettata sulla facciata del Duomo di Milano e l’idea è così strampalata (perché non presentare Armani-Reyer con LeBron James?) che quasi certamente è stata partorita da varie riunioni di marketing. Obbiettivo raggiunto: nel mondo si parla di Messi all’Inter, anche se finora l’unica cosa di milanese della famiglia è la residenza fiscale del padre.

Sulla carta l’operazione Messi, il cui contratto con il Barcellona scade nel 2021, ha la stessa fattibilità di Cristiano Ronaldo alla Juventus nell’estate 2018: un fuoriclasse di 33 anni, in parabola fisica discendente ma ancora un po’ sopra il livello dei giocatori normali (adesso il livello è quello, pur buono, di Immobile), in rotta con il club dove ha vinto tutto e con enormi problemi fiscali, forse anche personali, da sistemare. La differenza, non da poco, è che la Juventus ti assicurava e ti assicura lo scudetto giocando in ciabatte, mentre l’Inter, anche un’Inter con Messi, no.

Messi all’Inter non è insomma un’idea da gestione corrente, ma un’idea che deve essere portata avanti da quelli che Marotta in maniera corretta chiama ‘padroni’. Quindi evidentemente dipende dalla volontà di Zhang padre, ma anche della Pirelli (Tronchetti Provera da sempre ha in testa Messi) e di altri eventuali sponsor. Il cui peso non va enfatizzato più di tanto: Cristiano Ronaldo-Nike alla Juventus-Adidas fu un problema soltanto di soldi e di volontà delle parti, così come l’eventualissimo Messi-Adidas a Inter-Nike. Ci crediamo? No. Ma se Guardiola-Mbappé nel Milan di Arnault vengono venduti come certezze, Messi all’Inter può almeno entrare nel bar. Già il fatto che le bombe di mercato riguardino Messi invece di qualche cesso franco-senegalese della Ligue 1 è per l’Inter un buon segno.

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