Mercato libero o mercato tutelato?

11 Gennaio 2024 di Stefano Olivari

Per luce e gas meglio il mercato libero o quello tutelato? La nostra tuttologia non arriva al punto di sdottorare su questo argomento, ma questo non toglie che sia di grande attualità, visto che ieri è finito ufficialmente il mercato tutelato del gas e ci sono state le aste per l’assegnazione dei fornitori di elettricità ai clienti che entro il primo luglio non avranno scelto un fornitore sul mercato libero (vista la pigrizia faremo senz’altro parte del gruppo). La questione ci permette di riproporre una nostra cover e cioè la necessità frequente di sospendere il giudizio, affidandoci ad esperti o presunti tali, visto che quotidianamente siamo chiamati a prendere decisioni su argomenti di cui non capiamo un cazzo o di cui comunque non abbiamo tempo di occuparci.

Cosa cambia con il passaggio dal mercato tutelato a quello libero? Passaggio che riguarda tutti tranne quella fascia di persone ritenute vulnerabili: disabili, vecchi oltre i 75 anni, altre categorie in stato di necessità. Tutti gli altri, noi popolo dell’a2a o equivalenti, saranno chiamati, anzi sono già stati chiamati (avete presente quegli avvisi di cinque o sei pagine scritti in piccolo che stracciamo in automatico?), a scegliere: se non lo fanno manderanno il fornitore di prima per un anno, con una tariffa chiamata Placet (prezzo libero a condizioni equiparate di tutela) di fatto simile a quella vecchia.

Conviene di più la scelta  del mercato libero o di quello tutelato? In teoria non si può dire, da tante che sono le offerte da confrontare: le possiamo trovare tutte sui siti che confrontano prezzi e prestazioni. In pratica solo in pochissimi casi le migliori offerte sul mercato libero sono più convenienti delle tariffe del nostro vecchio mondo, almeno nelle grandi città. Di sicuro siamo arrivati, almeno nel settore dell’energia, alla concretizzazione di un percorso iniziato con i vari decreti Bersani (che riguardavano vari tipi di liberalizzazioni con effetti anche positivi, basti pensare alle assicurazioni) e, per quanto riguarda il gas, con il Decreto Letta. Come al solito le vere riforme di destra nascono da governi di sinistra o peggio ancora di tecnici, competenti ai quali i competenti di Indiscreto dovrebbero chiedere i danni per l’appropriazione del titolo.

E come al solito liquidiamo in due righe ciò che davvero volevamo dire (dovremmo scrivere solo su Twitter-X), cioè che non ci si può improvvisare esperti di tutto visto che informarsi ha un costo, diretto o anche soltanto come costo-opportunità. Quanti genitori sarebbero in grado di creare un programma scolastico per i figli? Quante persone sono in grado di valutare l’utilità o la dannosità di una vaccinazione? In quanti, anche pieni di soldi, hanno idea della solidità della banca dove li hanno depositati? Al di là delle marchette (quante ne leggiamo sulla previdenza privata o sulle assicurazioni mediche?) in certi campi lo Stato, anche uno Stato leggero, serve davvero. Poi trovi sempre quello, come accadde a nostra madre ottantenne, che ti propone un’obbligazione ancorata al prezzo del Brent, ma sulle cose di prima necessità non si scherza. E già che ci siamo chiediamo ai competenti: mercato libero o tutelato?

stefano@indiscreto.net

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