Menti malate

23 Gennaio 2012 di Anna Laura

di Anna Laura
Cellule staminali? Terapie genetiche? Tecniche chirurgiche? La salute messa sul mercato…anzi è il contrario: è il mercato che mette le mani sulla salute. Liberi di pagare, secondo le proprie disponibilità, il livello di salute adeguato. Una completa debacle socio-individuale. Bisogna capire bene la portata di questo fenomeno.
Innanzitutto voglio dire che è sano chi è sano. Essere sani è uno stato, e come tale viene riconosciuto dall’individuo. Viene riconosciuto ma non a livello cosciente. A questo livello (cosciente) l’individuo è privo della consapevolezza necessaria a replicare questo stato di sanità, in sostanza non può decidere di essere sano. Essere non si può decidere, si constata che si è e basta. Cosa può decidere quindi? Può decidere di voler essere sano, ma la sua decisione il più delle volte lavora contro di lui. Ciò è dovuto alla struttura abituale del proprio mondo interno, quello dove avviene la normale conversazione mentale che l’individuo tiene. Questa conversazione non è univoca, cioè non è compiuta come un monologo anche se l’attore è sempre io. Se si sta attenti, il dialogo è fatto dall’io con differenti voci, una sorta di imitatore interno che ci dovrebbe permettere l’identificazione delle componenti che parlano.
Esempio: quando ti svegli la mattina, avrai l’inizio del dialogo interno. Buongiorno, prima voce , dolce e piena di entusiasmo. Buongiorno, che diavolo, devo sbrigarmi, il lavoro, la macchina, il traffico e tu dici buongiorno?, seconda voce abbastanza irritata e a volume leggermente più alto. Proseguite fino al bagno, un’occhiata allo specchio, un po’ per rassicurarvidi essere ancora voi, ma sopratutto per vedere come apparite. Dai, non sei cosi male , anzi sei in forma, e vedrai che la giornata andrà bene.… Altra voce. Che bene? Ma guardati , fai schifo, e con una faccia cosi avrai una giornata di merda... Cosi il nostro imitatore interno ci fornisce voci che noi subiamo 24 ore al giorno, con volumi e toni modulati dalle sensazioni che proviamo attraverso i 5 sensi.
Ci sarà quindi la voce che il nostro imitatore usa per il capitolo sano? Siamo in grado di riconoscerla? No, non siamo in grado, non siamo allenati, ascoltiamo solo il battibecco continuo delle voci dominanti. Specie la voce critica. Detto questo conviene cercare di stabilire quali siano le condizioni necessarie per essere...sani. Le condizioni necessarie sono: non pensarci, darlo per scontato. Ogni verifica che cerchiamo di attuare attraverso l’analisi mentale razionale sembra interferire con lo stato di essere
Sto forse dicendo che mens sana in corpore…No, sto dicendo che se la mente non se ne cura è meglio per il corpo. E’ la mente ad essere malata  mai il corpo. Volete la prova? Osservate come il marketing medicinale si affanna a fornirvi lo sketch pubblicitario, come tende ad illustrarvi il modo in cui agisce il farmaco. Osservate i pompieri bianchi che spargono il liquido bianco nello stomaco… Quando prendete quel farmaco, la vostra idea dei pompieri compie l’opera. Placebo? No, è ipnosi. Ma fatevi sempre la domanda: se morissi ora, il dolore proseguirebbe? No? Allora non è il corpo a provare dolore. Siete voi, ciò che chiamate io, la mente.

Anna Laura, 23 gennaio 2012

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