Magari con lui e Baggio

19 Febbraio 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Strepitoso retroscena genere ‘Sliding Doors’ rivelato dal Corriere dello Sport alla vigilia del Fiorentina-Ajax di stasera, con tanto di pre-contratto pubblicato. In estrema sintesi: nella primavera del 1986 il direttore generale della Fiorentina Claudio Nassi aveva di fatto ingaggiato come centravanti, da mettere a disposizione di Agroppi, l’attuale allenatore degli olandesi. In realtà Nassi racconta di avere prima concluso l’accordo per Wim Kieft, olandese all’epoca al Pisa e con gli stessi procuratori del giovane Marco van Basten. Poi una videocassetta e l’osservazione personale l’avevano convinto a puntare sul ventiduenne fenomeno, il cui cartellino secondo Nassi era dell’Interpro (la società di management di Apollonius Konijnenburg, Piet Keizer, proprio il Keizer del grande Ajax, e Cor Coster, cioé il suocero miliardario di Cruijff) che lo avrebbe formalmente ‘rigirato’ in prestito all’Ajax. L’Interpro si impegnò a cederlo il primo luglio alla Fiorentina per 4,2 miliardi di lire, con un contratto per Van Basten da 600 milioni a stagione. Ma prima dell’estate in casa viola accadde di tutto, con dissidi nella famiglia Pontello (dopo le dimissioni del conte Ranieri sarebbe diventato presidente Pier Cesare Baretti, ex direttore di Tuttosport ed ex direttore generale della Lega) e Nassi che se ne andò. L’opzione non venne esercitata e un anno dopo Van Basten andò al Milan, che lo pagò praticamente le stesse cifre pattuite per la Fiorentina (il nero, poi patteggiato nel terzo millennio, sarebbe arrivato qualche stagione più tardi). In realtà qualcosa nel racconto di Nassi non torna, perché Van Basten non smise mai di essere di proprietà dell’Ajax: la Interpro aveva solo la sua procura ed infatti a trasferimento rossonero avvenuto intascò il suo simpatico 10% di mediazione. La storia del genere ‘What If’ però è esaltante, oltre che inserita nello statuto del nostro bar. Il cammino del Milan di Berlusconi forse non sarebbe cambiato tantissimo, almeno nella sua fase iniziale, se pensiamo che della prima stagione rossonera Van Basten ne saltò metà e l’attaccante scudetto fu Virdis. Ma di sicuro la storia della Fiorentina, con lui e Baggio (al di là del fatto che all’epoca fosse più dentro che fuori dagli ospedali), avrebbe preso una piega diversa. Va anche detto che con questo genere di racconti, basati su opzioni firmate con intermediari, si potrebbero riempire enciclopedie: Platini all’Inter, Maradona alla Juventus, eccetera. Il ‘manca solo la firma’ caro a chi si occupa di calciomercato non è in fin dei conti un dettaglio. Ah, e poi Kieft nell’estate 1986 passò al Torino di Moggi.
stefano@indiscreto.it
(foto tratta da http://www.tuttomilan.net/)
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