L’Inter media che non basta

12 Marzo 2008 di Stefano Olivari

Ancora una volta l’Inter di Mancini si è presenta agli ottavi di Champions League nelle condizioni fisiche e tecniche peggiori, anche al netto delle feste per il centenario e di infortuni che hanno inciso tanto ma non tantissimo: l’assenza dell’ultimo Materazzi era stata quasi una fortuna, Rivas non ha fatto peggio di Cordoba, Stankovic è acciaccato da tempo immemorabile, in una partita da vincere Burdisso sulla sinistra poteva tranquillamente essere sostituito da Zanetti mandando in mezzo al campo Pelé. Su tutte le considerazioni epocali e su tutti gli episodi (la peggior Inter casalinga di stagione ha avuto comunque cinque ottime palle gol, di cui quattro sullo zero a zero: triplo Cruz e Ibrahimovic) prevale il fatto che il Liverpool di Benitez nelle ultime quattro Champions League non abbia quasi mai subito il gioco degli avversari, nemmeno quando ha perso come con il Milan l’anno scorso in finale. L’unica squadra capace si sorprenderlo è stato il Benfica di Ronald Koeman due anni fa (ad Anfield Road segnò anche Miccoli), per il resto solo partite dominate di fisico e di testa, con un’occupazione degli spazi dovuta alla trasformazione in gregari, tanto per rimanere al presente, di registi come Mascherano (a uomo su Stankovic fino a quando la partita è stata chiusa) o punte come Kuyt (dal suo pressing su Burdisso sono nati tanti cross che l’olandese ha sbagliato di pura insensibilità di piede). Insomma, forse non sarebbe bastata nemmeno la migliore Inter: di sicuro quelle media, di condizione atletica, di fiducia e di fortuna, sarebbe uscita anche con squadre meno forti di quella inglese.

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