Inter, lo scudetto di Conte

Considerazioni calcistiche del 3 maggio 2021: Conte, Donnarumma, Glazer, festeggiamenti, Paratici. Più qualche domanda...

3 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Allegri o Spalletti avrebbero vinto questo scudetto con questa Inter? Non è una domanda provocatoria, perché dalla risposta dipende il giudizio sull’apporto di Antonio Conte a quella che è comunque è stata un’impresa straordinaria: il primo trofeo alzato dall’Inter dopo 10 anni, il primo scudetto non della Juventus dopo 9 anni, il primo titolo vinto da una proprietà straniera nel calcio italiano. Tornando alla domanda ed uscendo dall’agiografia di Conte a reti unificate (questo è già per tutti lo scudetto di Conte: anche per il bulgaro titolo del nostro post, con la risibile giustificazione SEO), bisogna tornare alla storia recente, ovviamente a quella minima del calcio, come il patto di Villa Bellini: quando un Conte fresco di sconfitta con il Siviglia nella finale di Europa League e di sfoghi più o meno in codice contro la dirigenza si presentò aspettandosi l’esonero o una proposta di transazione e Zhang arrivò invece aspettandosi le dimissioni, con Marotta che aveva già avuto la disponibilità di Allegri. Da questo simpatico equivoco e da un gruppo di giocatori forti rimasto uguale è nata una grande stagione, che trovando un prestito, oltre che la riconferma di Pirlo sulla panchina della Juventus, potrebbe tranquillamente essere riproposta. La nostra risposta: sì in entrambi i casi, Allegri e Spalletti (tuttora a libro paga), senza togliere nulla a Conte e dando invece moltissimo a Marotta. Una squadra rispetto al budget ben costruita, anche grazie a Conte (basta dire Lukaku), e che potrebbe durare. Uno spogliatoio nato dalle ceneri del caso Icardi, che non avremmo mai gestito come è stato gestito: ma è anche per questo che noi scriviamo e Marotta dirige l’Inter.

Chi sabato mattina a Milanello ha invitato Donnarumma ad ascoltare gli ultras rossoneri che volevano suggerirgli, alla loro maniera, a non scendere in campo con la Juventus senza rinnovo con il Milan? Non Paolo Maldini, che dagli ultras si è sempre dissociato da giocatore e ancor più da dirigente. Gli ultras in questo caso hanno posto un problema vero: al siparietto Gigio buono-Raiola cattivo possono credere solo il popolo e il giornalista bue. Perché il mandato al procuratore può essere revocato in qualsiasi momento con una penale ridicola, fatto salvo il pagamento delle provvigioni dei contratti in essere e gestiti dal procuratore (ma essendo Donnarumma in scadenza stiamo parlando quasi del nulla), e se il portiere volesse fare il sacrificio di accettare gli 8 milioni netti annui del Milan potrebbe farlo con o senza Raiola, anche fra un minuto. Pur se formalmente non si occupa di calciomercato, è impossibile che una vicenda di tale peso finanziario non sia stata gestita da Gazidis.

A proposito di tifosi, i fatti di Manchester, con la rivolta anti-Glazer, ci dicono che nella vicenda Super League, tutt’altro che terminata, il vero mistero è quello riguardante il gradimento della gente. Con una maggioranza silenziosa che secondo i sondaggi per certi club, come la Juventus, sarebbe stata pro Super League e per altri, come Inter e Milan, contro. Ci sembra un discorso più importante dei debiti, Caporetto di chi per decenni ci ha ammorbato con il calcio che è un’azienda come le altre, salvo scoprire che non lo è: se fosse un’azienda come le altre sarebbe già fallita. I tifosi di quei 12, alla fine 15, club cosa vorrebbero davvero?

Sempre sulla specificità del calcio. Dopo un anno e passa di Galli, Speranza, Ricciardi, eccetera, ha destato sensazione vedere decine di migliaia di persone festeggiare in strada lo scudetto dell’Inter, spesso senza mascherina. Così come aveva fatto indignare i tifosi del lockdown perenne la processione napoletana in morte di Maradona ed anche il saluto degli ultras della Roma alla squadra in partenza per Manchester. La vera follia rimane il non aver trovato un modo prudente e realistico, con capienza ridotta e distanziamento, per far assistere alle partite e ai concerti all’aperto. Tornando all’Inter, il 23 maggio assisteremo alla seguente situazione: Inter-Udinese giocata a San Siro senza spettatori, mentre fuori da San Siro andrà in scena la festa della Curva Nord, con minimo 10.000 persone.

L’ennesima figuraccia 2020-2021 di Fabio Paratici, sceso in campo stile emiro del Kuwait 1982, per mettere pressione (con successo, come si è visto) a Chiffi, aumenterà o diminuirà le sue possibilità di rimanere alla Juventus? È una domanda scherzosa, visto che il contratto gli scade fra meno di due mesi e che si tratta di un comodissimo capro espiatorio nonostante le tante cose buone fatte in passato.

Diamo appuntamento a martedì 4 maggio 2021 con le domande finali. Perché a tutt’oggi Malagò non ha preso posizione contro la Super League? Quale famoso calciatore ancora in attività si sta apparecchiando, in maniera discutibile, un futuro da procuratore? Quale nazionale si sta rovinando con un ristorante, come ogni calciatore che si rispetti? Quale nota azienda di scommesse ha truffato i suoi clienti con gli antepost sullo scudetto?

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