L’impresa del Brasov

19 Febbraio 2008 di Stefano Olivari

Pur vivendo di web non siamo grandi cultori della cosiddetta ‘assenza di mediazione’ fra il pubblico e l’oggetto del suo interesse: non perché facciamo i giornalisti (anzi, in prospettiva speriamo di smettere), ma per la semplice considerazione che nessun essere umano può parlare di se stesso in maniera onesta. Per questo i vari house organ, i vari channel, i vari siti ufficiali, che spesso sono tecnicamente meglio dei media ‘indipendenti’ (con mille virgolette), possono al massimo essere uno strumento di marketing o un biglietto da visita, ma mai in nessun caso credibili. L’ultimo caso, che citiamo solo perché più vicino a noi cronologicamente, riguarda una fondamentale amichevole giocata una settimana fa ad Appiano Gentile dall’Inter contro i rumeni del Brasov. Inter senza i giocatori di rientro dalle nazionali, ma comunque con una buona formazione, annunciati tre tempi di 30′ l’uno e previsto nel corso della partita l’inserimento di molti elementi della formazione Allievi. Primo tempo con l’Inter migliore zero a zero, secondo tempo con una mista campioni-ragazzi zero a zero, terzo tempo giocato quasi solo da Allievi nerazzurri vinto dal Brasov per due a zero. Niente di male: i professionisti si sono allenati, i giovani si sono confrontati con gente più forte di loro. Poi però abbiamo letto il sito ufficiale dell’Inter: ”Questo pomeriggio, al centro sportivo ‘Angelo Moratti’, l’Inter ha disputato un incontro amichevole contro il Brasov, formazione rumena allenata da Ravzan Lucescu, figlio dell’ex tecnico nerazzurro Mircea Lucescu. 0-0 il risultato finale al termine dei due tempi di 30 minuti ciascuno…”. Vi risparmiamo la cronaca dei primi (e per la versione ufficiale unici) due tempi e le facili ironie su chi è più realista del re anche su questioni di pochissima importanza: come se le moviole chirurgiche di Mediaset si battessero nascondendo i risultati di una squadra di diciassettenni piuttosto che facendo un salto di qualità come società. Diciamo solo che l’informazione istituzionale (che è diversa da quella di parte, come potrebbe essere ad esempio il Romanista) non è credibile ed è un peccato che la gente ci creda. Anche se si parla di Inter-Brasov.

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