Limite di velocità a 30?

18 Gennaio 2024 di Stefano Olivari

Limite di velocità a 30 chilometri orari in gran parte della città, sul modello di Bologna? Il Di qua o di là è per sua natura divisivo e poche cose sono più divisive dell’uso dell’auto, trasversalmente rispetto a destra-sinistra, città-paesi, lavoro-vacanza, eccetera. Il pretesto è ovviamente il fatto che dal 16 gennaio Bologna è diventata la prima grande città italiana ad avere un limite di velocità di 30 chilometri orari in gran parte (non in tutto, abbiamo letto il 70% ma con l’obbiettivo del 90) del suo territorio, invece dei 50 a cui siamo abituati un po’ in tutta Italia.

L’operazione Bologna Città 30 è al tempo stesso concreta (ridurre morti e feriti sulle strade) e ideologica (indurre le persone ad usare altri mezzi di trasporto, o addirittura a muoversi poco), e si presta a molte discussioni. Chiaramente chi usa molto l’auto, più o meno per lavoro, si sente penalizzato dall’andare a 30 all’ora invece che a 50 in strade con pochi rischi, ma è anche vero che nessuno a Londra (limite di 20 miglia orarie), Parigi, Barcellona, Amsterdam, eccetera, ha perso lavoro o vacanze per un limite di velocità più basso. Restringendo il discorso alle città, non sono poi molte le strade in cui davvero si va a più di 30 all’ora pur con un limite di 50.

Se politicamente il derby è destra (pro 50) e sinistra (pro 30), visto  il colore delle amministrazioni pro 30, nella realtà le tifoserie del Di qua o di là sono più difficili da identificare e comunque sono molto condizionate da necessità, comodità, abitudini. È logico che chi non lavora, o lo fa da casa, ed ha il solo problema dell’aperitivo al baretto che con l’orrido dehors ha tolto altri posti alle auto di persone civili (le altre vanno di doppia fila), voterà per la Città 30, mentre chi l’auto la deve prendere, non avendo alternative realistiche come i mezzi pubblici o la bici (a meno di essere Pogacar), per tragitti lunghi, già riteneva penalizzanti i 50. Limite di velocità a 30 sì o no?

Nostro voto personale: 30, pur usando l’auto quasi ogni giorno anche se quasi mai dentro la città se non ovviamente per uscirne. Meglio ridurre morti e feriti, e comunque lanciare un messaggio a potenziali assassini al volante, che andare a 50 all’ora in quelle poche strade in cui il traffico lo consentirebbe. Poi l’ideologia di fondo di alcuni ultras del limite a 30 è chiara: ridurre l’indipendenza e in definitiva la libertà delle persone ipotizzando che vivano tutte nei centri delle grandi città. Ma qualche morto in meno (il 70%, dicono in Francia) vale forse il sacrificio, fra le mille catene non è nemmeno la più odiosa. Diverso sarebbe invece il nostro voto in un sondaggio basato solo sulla simpatia, visto che gran parte dei ciclisti andrebbe tirata sotto, per maleducazione e scarso rispetto di semafori e stop.

 

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