Libro olandese e profitto assicurato

22 Novembre 2008 di Stefano Olivari

I paralleli fra la matematica finanziaria e quella del bookmaking sono infiniti: uno dei più noti agli addetti ai lavori riguarda il cosiddetto Dutch Book (‘libro olandese’, con libro usato nell’accezione del gioco). Significa assicurarsi un profitto con qualsiasi risultato. tarando le quote in modo che le puntate si distribuiscano in maniera tale da non sbancare il bookmaker nemmeno in teoria. Esempio: la Snai quota a 300 lo scudetto del Palermo e da queste giocate guadagnerà di certo, ma non vorrebbe che ‘tutti’ scegliessero il Palermo piuttosto delle probabili Inter o Milan. In economia questo si verifica con le preferenze intransitive: se il consumatore preferisce il prodotto A al prodotto B ed il B al C, non è scontato che preferisca A a C. Ed è in queste preferenze incoerenti che si inseriscono il bookmaker ed il trader astuto. Manteniamo la logica almeno nelle puntate da 10 euro del fine settimana: situazioni ‘value’ con la favorita in casa. Oggi l’1,95 del Wolfsburg sullo Stoccarda va giocato perché il risultato non è scontato ma la quota è eccellente. Domani interessante l’1,33 del Copenhagen sull’Aarhus e ottimo oggi l’1,90 della rabbiosa Fiorentina su un’Udinese in calo. Sapendo già che come massa saremo perdenti, all’olandese e all’italiana.

Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di oggi)

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