Lentini presidente

30 Marzo 2009 di Stefano Olivari

Rispetto al recente passato gli affari mi vanno meno bene, la pubblicità è in calo, l’effetto simpatia derivante dall’acquisto della squadra di calcio si sta affievolendo, il mio grande progetto (il tabloid popolare) è tramontato, i concorrenti mi hanno messo nel mirino, quindi mi conviene buttarmi in politica e chissà che le mie aziende non ne traggano beneficio. Ragionamenti già fatti quindici anni fa da qualcuno che Urbano Cairo conosce molto bene, forse non è un caso che sul Giornale di oggi, intervistato da Giancarlo Perna, il presidente del Torino abbia lanciato un messaggio chiaro: Silvio, ho tante partite aperte che non stanno andando bene e che nessun Camolese mi farà vincere. Sono pronto a scendere in campo con te. Probabile che il messaggio venga raccolto, anche se per il nostro orticello è più interessante il no comment riguardo alla voce del momento: il grande ritorno a Torino di Giraudo e Moggi, magari con un Flavio Briatore temprato dal QPR. Cuore granata il primo (non è leggenda il gesto dell’ombrello a Boniperti fatto dopo il tre a due di Torrisi in quel famoso derby), al momento autoesiliato a Londra, legato al Torino dai migliori anni e delle migliori operazioni (rapportate al budget) della sua vita il secondo. Nessuno degli attori di questa vicenda sarebbe poi in contraddizione con il berlusconismo militante: e magari facciamo presidente manager Gigi Lentini, con pagamento cash.

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