Calcio

L’editto di Constantin

Alec Cordolcini 15/12/2008

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Brevi riflessioni pre-natalizie sul campionato svizzero appena andato in letargo. Ci è piaciuto, e molto, lo Zurigo, riemerso con vigore da una stagione grigio fumo grazie al suo trio meraviglia Abdi-Hassli-Alphonse che occupa i primi tre posti della classifica marcatori. Ma è tutta la squadra ad avere una propria logica: la solida diga Barmettler-Tihinen dietro, la concretezza di Aegerter e i polmoni di Djuric (giocatore di qualità, da seguire con attenzione) a centrocampo, più un giovane in rampa di lancio come Nikci. Non ci si è così accorti dell’assenza di stelle, vere o presunte, quali Chikhaoui, Tahirovic e Vasquez, tutti habitué dell’infermeria. Ci è piaciuto il lavoro di Vlado Petkovic con lo Young Boys, liberato dal fardello della Yakin-dipendenza con un 3-4-3 brioso che ha rivitalizzato Regazzoni, confermato Varela e fatto crescere ulteriormente Hochstrasser. Wolfli tra i pali è il valore aggiunto di una squadra che, se non fosse stata frenata dalla partenza ad handicap targata Andermatt, avrebbe potuto dire la sua per il titolo. Ci è piaciuta la partenza sprint dell’Aarau, le cui bollicine sono però evaporate quando al rumeno Ianu si sono bagnate le polveri. Ma per una potenziale candidata alla retrocessione navigare a metà classifica è già un buon risultato. Ci sono piaciute le parate di Sommer, imprescindibile per le aspirazioni di salvezza del Vaduz, le invenzioni (pur se a corrente alternata) di Sermeter, dai cui piedi passano gran parte dei destini del Bellinzona, e la grinta di Wiss, mastino feroce racchiuso nel corpo di un 18enne che giostra nella mediana del Lucerna. Ci sono infine piaciute in Challenge League le giocate di Vincenzo Rennella, bomber del Lugano e del campionato cadetto elvetico che ha dimostrato sul campo di valere l’interessamento del Genoa. Raggiungerà i Grifoni la prossima stagione. Nel frattempo grazie a lui ed ai suoi compagni (Valente, Renfer, Carlos Da Silva, il roccioso Montandon) a Cornaredo si è visto il miglior calcio di Svizzera. Chiedere al Milan per informazioni.
Non ci è piaciuto il Basilea, le cui scoppole in Champions League sono la logica conseguenza di una squadra senza uno straccio di gioco e in piena crisi di identità. Difesa inguardabile, centrocampo slegato, attacco lento e pesante. Chili, muscoli e centimetri non bastano più, nemmeno in patria. La chiusura del 2008 con l’1-5 incassato a Lucerna ne è la conferma più lampante. E molti giocatori, Derdiyok in primis, sembrano avere già la testa altrove. Ci ha parzialmente deluso il Grasshopper, il cui reparto offensivo Bobadilla-Sabanovic, con il supporto di Zarate, Cabanas e Lulic, prometteva fuoco e fiamme, non un falò capace di scaldare solo un paio di nottate. Il rendimento più alto lo ha fatto registrare il difensore centrale Smiljanic: detto tutto. Non ci è piaciuta la modestia tecnico-tattica del Neuchatel Xamax, oltretutto umiliato (4-0) in Coppa di Svizzera dal Concordia, formazione di seconda divisione. Non ci è piaciuta la scarsa determinazione mostrata dal Bellinzona in alcune partite. Con il Lugano lanciato verso la Super League (San Gallo permettendo) e la presenza di almeno due squadre alla portata dei granata, centrare la salvezza senza passare dalle forche dei play-off diventa un obbligo. Infine non ci è piaciuto, né mai ci piacerà, il presidente del Sion Christian Constantin, a cui confronto gente come Zamparini e Cellino sono timidi scolaretti. L’architetto del Canton Vallese quest’anno si è superato, forzando le dimissioni del tecnico Stielike (in 6 stagioni ne ha cambiati poco meno di 20) e nominandosi allenatore della squadra. Gli allenamenti sono preparati e diretti da un piccolo staff tecnico, in panchina durante le partite siede il ds, mentre il lìder maximo del Sion decide dalla tribuna formazione, modulo e sostituzioni. Un teatrino imbarazzante che la Federcalcio svizzera ha intimato di chiudere entro dicembre con la nomina di un allenatore “vero”. Constantin ha adattato la professione dell’allenatore ai tempi moderni. Precariato totale.
Alec Cordolcini
wovenhand@libero.it
(in esclusiva per Indiscreto)

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