L’auto elettrica è di sinistra, quella a benzina di destra

5 Ottobre 2023 di Stefano Olivari

L’atroce incidente di Mestre, in cui sono morte 21 persone, mentre scriviamo queste righe ha cause ancora incerte mentre certe sono le posizioni politiche: per chi è di destra, da Salvini ad altri, può (anzi, deve) essere colpa dell’alimentazione elettrica del pullman, mentre per chi è di sinistra non può essere colpa dell’alimentazione elettrica. La maggioranza però sostiene che sia colpa del guardrail, un po’ come quando si dice ‘montagna killer’ quando muore un escursionista imprudente o ‘Ucciso da un  Suv’ quando il problema è il guidatore ubriaco.

Noi ovviamente non ci intendiamo di guardrail ed in generale di quasi niente, quindi siamo stati presi dalla parte politica della vicenda, che ha anche in prospettiva (dal 2035 non si venderanno più auto con motori termici, a meno di non uscire dall’Unione Europea) enormi ricadute economiche. In Italia le auto elettriche propriamente dette sono circa il 4% delle nuove immatricolazioni ed in totale, dati aggiornati allo scorso agosto, 205.000. Siccome il totale di auto circolanti è sui 39 milioni significa che l’auto elettrica vale il 5 per 1000, cioè niente.

Sommando l’ibrido plug-in si arriva ad una quota di mercato del presente di poco superiore al 9%, meno della metà rispetto a Germania e Francia, per dire. Ma tutto scompare di fronte a questa domanda: perché nell’immaginario politico l’auto elettrica è considerata di sinistra e quella a benzina di destra? La gente reale, di destra e di sinistra, l’ha finora bocciata e non per questioni ideologiche ma per motivi molto più concreti: la difficoltà di rifornimento, l’autonomia limitata, il prezzo nella media più alto di una pari grado a motore termico.

Al di là del discorso non secondario della produzione di energia (se la fonte è fossile, e l’energia elettrica italiana nel 63% dei casi è di origine fossile, semplicemente l’inquinamento viene spostato), sono in tanti a percepire l’auto elettrica come una cosa da fighetti dei centri storici o da chi non guida e quindi vuole che il Co2 non lo disturbi nei dehors in cui sta prendendo l’aperitivo. Non può mancare il nostro divisivo Di qua o di là, del tutto disinteressato visto che quando l’auto elettrica sarà obbligatoria noi saremo tranquillamente già morti.

stefano@indiscreto.net

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