L’assicurazione del depresso

4 Dicembre 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Un altro a cui hanno rubato l’anima, Paolo Bergamo. Tutti fragili e depressi, da Sandra Mastella a Marrazzo, ma solo dopo che sono stati scoperti o hanno comunque perso il proprio potere. Un altro che scrive libri in perdita, un po’ come tutti noi, solo che nella vita precedente qualcosa via l’aveva messa.
L’opera si intitola ‘Sono morto una notte di luglio’, è stata scritta insieme a Valberto Miliani (proprio l’ex dirigente dell’Inter di Pellegrini) per la casa editrice livornese Erasmo e stando alle anticipazioni fornite dallo stesso ex designatore (che ha davvero pronunciato la frase ”I vertici sportivi mi hanno rubato l’anima”) non dovrebbe contenere rivelazioni clamorose ma solo l’autodifesa già espressa in mille interviste. Nostra sintesi: nessun reato, nemmeno sportivo, ma solo pretesti per far fuori determinati personaggi (Moggi su tutti) e vendetta di alcune società (l’Inter su tutte) che non si sentivano più garantite dalla spartizione stile Yalta di qualche anno prima. Quello che Bergamo probabilmente non ha scritto è che lui veniva considerato il designatore di fiducia di Juventus e Milan, mentre nei piani originari l’altro dioscuro Pairetto avrebbe (condizionale d’obbligo, perché nella realtà Moratti e Sensi avevano come interlocutore il bravo ed inconsapevole Carraro) dovuto garantire Inter e Roma. Da lì la guerra fatta da chi, da meno furbo, si era seduto al tavolo dei furbi e da chi voleva liberarsi di una parte della propria famiglia. Un’altra cosa che probabilmente nel libro manca è il dettaglio delle polizze assicurative che l’agenzia livornese di Bergamo stipulò per la Juventus nel 2001 e nel 2003 (a Torino mancavano le assicurazioni), come risulta dagli atti processuali napoletani. Niente di illegale, molto di marcio.

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