Calcio
L’Arsenal di Gazidis
Indiscreto 30/05/2019
L’Arsenal che nella finale di Europa League è stato asfaltato dal Chelsea di Sarri, dopo un comunque discreto primo tempo, è molto meglio di come sia sembrato a chi magari in questa stagione lo ha visto giocare solo una volta e si è dimenticato di come abbia scherzato con il Napoli nei quarti o con il Valencia in semifinale.
Con lo stesso Chelsea, in Premier League, ha disputato due partite super ed alla fine in campionato è arrivato quinto, a un punto dalla qualificazione in Champions League. Qualcuno potrebbe avere la tentazione di fare paragoni con il Milan, ma in realtà gli unici punti di contatto sono Ivan Gazidis e il gazidismo.
Ma il player trading funziona? In teoria sì sì, ma in pratica facciamo fatica a ricordare tante cessioni lucrose dell’Arsenal negli ultimi anni: Oxlade-Chamberlain, Alexis Sanchez, Giroud e pochi altri, comunque a cifre nemmeno paragonabili a quelle dei grandi acquisti.
Qual è dunque il problema? Che i manager alla Gazidis potrebbero guidare l’Arsenal come il Milan, il Siviglia come l’Hoffenheim: a tutte le realtà applicano le loro ricette globali, con il risultato di proporre squadre senza alcuna identità, dove tutti sono di passaggio. Anzi, se vogliamo l’Arsenal di identità ne ha anche più di tante squadre italiane, che giocatori fatti in casa come Maitland-Niles e Iwobi se li sognano. Certo le migliaia di tifosi che sono andate a Baku non rispondevano all’identikit del cliente-turista che pare il futuro, e quindi il problema è solo nostro che vediamo ormai poca differenza fra la realtà e la Playstation.