La truffa del mercato infinito

30 Agosto 2011 di Andrea Ferrari

di Andrea Ferrari
Lo sciopero dei calciatori ci ha privato di una prima giornata ai limiti del ridicolo, se pensiamo a quante squadre di Serie A siano ancora incomplete o con giocatori appena arrivati. Ancora adesso si hanno serie difficoltà a capire il reale valore di molti club essendo diventati quasi tutti ostaggi del “colpo” last minute.
Da intendersi sia in entrata che in uscita, vedi la spada di Damocle della cessione di Maxi Lopez sul Catania, tra le squadre di fascia alta e media solo Milan e Napoli paiono non esser ancora in attesa del salvatore della patria (e pur non essendoci un nesso di causalità, i nostri 2 cent sul prossimo scudetto li mettiamo su di loro). Nei puzzle delle rose a mancare poi non sono certo dei dettagli: il Genoa è ancora in attesa di sapere se sarà Gilardino il suo prossimo centravanti (le ultime dicono di no) così come Gasperini al di là di Forlan e Poli non sa ancora se dovrà inventarsi qualcosa per Sneijder.
Il continuo allungamento della finestra di mercato, che ormai supera l’inizio stesso del campionato, sta avendo conseguenze sempre più nefaste per quasi tutti gli stakeholder del prodotto calcio (citazione in managerialese cialtrone di un’espressione straletta in questi giorni in cui la maggior parte dei giornalisti si è espressa contro lo sciopero dei calciatori) ed è una di quelle novità, come è successo al golden goal, che andrebbero già cassate per manifesta stupidità pur essendo relativamente nuove.
Danneggia i tifosi, ad esempio quelli che vogliono sottoscrivere un abbonamento e non sanno ancora che giocatori vedranno con la maglia della propria squadra, danneggia ancor di più gli allenatori che rischiano sia di buttare all’aria quasi un mese e mezzo di lavoro svolto fin lì (sì, stiamo pensando ancora al povero Gasperini). Distorce poi in modo perverso anche il mondo del giornalismo rendendo difficile se non impossibile la vita di coloro che provano ad a esercitare un minimo di analisi su di una Serie A che mai come in questa stagione si ritrova con un saldo negativo così evidente (persi un top player come Eto’o, ma soprattutto gente in ascesa come Sanchez, Pastore, Menez) mentre incentiva ancor di più il cialtronismo dei sedicenti esperti di calciomercato che approfittano saprofiticamente di questa situazione. Insomma c’è modo e modo anche di vivere il declino di quello che alcuni ancora definiscono, con temerario sprezzo del ridicolo, “Il campionato più bello del mondo”. Per fortuna fra poco questa ‘finestra’ (praticamente un portone) di mercato termina, da dopodomani le firme che mancano saranno rimandate a gennaio.


Andrea Ferrari, 30 agosto 2011

Share this article