La sicurezza di Chiara Ferragni

14 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Milano è una città dove impera la delinquenza? O più in generale: la sicurezza in Italia è inferiore a qualche anno fa? La denuncia di Chiara Ferragni su Instagram, rivolta al sindaco Sala, è stata più discussa di quella di un leader politico visto che l’imprenditrice-influencer solo su Instagram ha 27,5 milioni di follower: certo non necessariamente si trasformerebbero in elettori di un eventuale partito Ferragni, ma se prendiamo sul serio i numeri ridicoli di Di Maio, Calenda, Renzi e fra poco per fortuna anche dei 5 Stelle a maggior ragione dobbiamo farlo con chi ha un seguito che va al di là di qualche centinaio di affamati di posti di sottogoverno.

Tornando al discorso della Ferragni, Milano è sicura? I dati delle forze dell’ordine, riferiti al 2021, dicono che Milano è la provincia d’Italia con più denunce di reati per 100.000 abitanti, davanti a Bologna e Rimini, quindi con buona pace di chi batte la grancassa degli eventi, delle piste ciclabili, degli aperitivi e dell’integrazione è la zona meno sicura d’Italia. Non hanno quindi senso, in questo caso, i distinguo fra statistiche e percezione. Poi è chiaro che la Ferragni sta parlando di microcriminalità, che poi nella testa di quasi tutti è la vera criminalità (e pazienza se il tuo ‘consulente’ ti fa investire in un prodotto spazzatura della banca, con danni superiori al furto di un orologio).

Per quanto riguarda le violenze sessuali la città meno sicura d’Italia è Trieste, davanti a Gorizia e Parma, con Milano settima. Nella classifica delle denunce per percosse domina Imperia, davanti a Bologna e Vibo Valentia, con Milano diciottesima. Una bella consolazione, per i milanesi, arriva  dagli omicidi volontari: il podio dice oro Caltanissetta, argento Foggia e bronzo Reggio Calabria, con Milano sessantaseiesima. Insomma, ti rapinano ma ti lasciano vivo, per poterti rapinare anche in futuro. Nei furti infatti Milano è primissima, davanti a Rimini e Bologna. Nei furti con strappo, insomma gli scippi, lo scudetto va al Napoli con Torino seconda e Milano solo terza. I milanesi possono stare tranquilli soltanto a casa, perché nei furti in abitazione vince Ravenna, davanti a Bologna e Modena, con Milano trentottesima.

Per tutti i dettagli questo il link al sito del Sole 24 Ore, anche se ovviamente il vero discorso da fare sarebbe quello sugli autori dei reati, sulla loro nazionalità o nel caso di italiani sulla loro provincia di provenienza (poi magari i furti dei Rolex per strada sono compiuti da discendenti diretti del Manzoni o di Carlo Porta, tutto può essere). Un discorso che non verrà mai fatto: verremo sgozzati mentre discutiamo del prezzo di Bremer e dei colpi del Monza. In conclusione: la Ferragni sarà di sicuro sbeffeggiata dal giornalista collettivo, non si accettano nemmeno scommesse, ma nella sostanza ha ragione. Milano è la città meno sicura d’Italia, pur con tendenza di quasi tutti reati verso il calo. Per non parlare dei paragoni, parlando proprio della strada, con gli anni Settanta. Non bisogna drammatizzare, ma molta narrazione su Milano riporta all’eterna domanda del professor Scoglio, riferita ai giornalisti: dilettanti allo sbaraglio o professionisti in malafede?

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