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La sentenza Villanueva

Stefano Olivari 01/10/2009

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Fra qualche anno magari la chiameranno ‘Legge Villanueva‘, dal nome dell’ala forte dei Pistons che qualche mese fa fu insultata dal suo allenatore Scott Skiles (all’epoca il dominicano era nei Bucks) mentre mandava messaggini dalla panchina. La legge in realtà non è una legge, ma solo una circolare mandata ieri dalla NBA alle sue 30 società. In sostanza si proibisce l’uso di Twitter e di altri social media (Facebook, eccetera) durante lo svolgimento delle partite. Anzi, di più: nel ‘memo’ si raccomanda di non far usare ai propri giocatori (ma vale anche per gli allenatori e i membri dello staff con titolo per sedersi in panchina) cellulari o altri strumenti di comunicazione da 45 minuti prima della partita fino alla fine delle conferenze stampa del post. Un aspetto che ci ha incuriosito è che la norma non prevede sanzioni, almeno ufficiali, per chi non la rispetterà. Ma di solito nelle leghe chiuse (dove il male di uno è il male di tutti) si rispettano anche le leggi non scritte, figuriamoci quindi le circolari. Basterebbe il buon senso, diremmo noi dal bar. O allenatori tipo Skiles e Fabio Capello. L’attuale c.t. dell’Inghilterra non ha mai permesso l’uso del cellulare a tavola, durante i trasferimenti verso lo stadio o il campo di allenamento ed ovviamente durante le riunioni. Non ne ha mai proibito l’uso a un giocatore in panchina solo perché l’idea non è per lui nemmeno concepibile.

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