La rivelazione di domani

12 Aprile 2010 di Libeccio

di Libeccio
La furbizia di Moggi, i titoli inventati, quelli del ranking, Spalletti in prospettiva e l’utilità dell’iPad.
1. Al Processo di Napoli Luciano Moggi promette per domani clamorose rivelazioni. Chissà perchè ha aspettato 4 anni e varie condanne per raccontarle. Sulla vicenda Calciopoli è in atto una clamorosa e orchestrata campagna mediatica finalizzata a sostenere che sono tutti uguali. Chi faceva (e anche riceveva) telefonate quando il regolamento non lo vietava (il regolamento è cambiato dopo Calciopoli) e chi ha costruito una associazione a delinquere per cambiare il corso (almeno) di alcuni campionati. Gran furbacchione comunque Luciano Moggi. Sull’argomento è riuscito a tenere sotto pressione l’intero mondo mediatico da almeno 6 mesi a questa parte con un martellamento e una “disponibilità” ad essere martellati che ha pochi uguali e che stupisce molto. O pochissimo.
2. Molti anni fa c’era un settimanale satirico, Cuore, che conteneva una fantastica rubrica dal titolo “E CHISSENEFREGA”. Potrebbero finirci titoli letti sui giornali in questi ultimi giorni del tipo “Esiste un video con Sandra Bullock che pratica sesso estremo”, “Nicola Savino: se rinasco voglio fare il ballerino”, “Marina Stella: con gli uomini sono diabolica; ne ho fatto soffrire tanti”, “Jim Carrey lascia la moglie con un annuncio su Twitter”, “Clamoroso, Hitler voleva rubare la Sacra Sindone”. O anche: “Lapo Elkan: se potessi rinascere vorrei essere un mulo”. Solo un titolo l’abbiamo inventato di sana pianta. Ma scommetto che avrete non poche difficoltà a capire di quale si tratta.
3. Ci ha poco stupito Pirlo che ha così commentato il passaggio dell’Inter in semifinale di Coppa dei Campioni: “Sistemato il ranking europeo ora l’Inter può anche uscire”. Precedentemente non aveva sorpreso la presa di posizione pro Chelsea di Leonardo nella gara di Coppa poi vinta dall’Inter. Tranne che quando ci sono le provinciali in campo, chi in Europa ha mai tifato per una squadra italiana che non fosse la propria? Di questa realtà non si accorgono solo i media sportivi, che incapaci di essere professionali scelgono di fare i tifosi. Quanta gioia, a seconda della fede, per i gol di Magath, Boli o Torres…Sotto certi aspetti meglio il tifo becero dell’ipocrisia del ranking.
4. La vorticosa avanzata della Roma di Ranieri oggi in testa alla classifica, evidenzia e conferma ciò che in passato avevamo in qualche modo anticipato: ovvero il fatto che nelle ultime stagioni disastrose della Roma, più degli arbitri e dei problemi societari poteva la scarsa lucidità con cui Luciano Spalletti a volte conduceva la squadra. Non significa che sia un cattivo allenatore, anzi è vero il contrario (risentita la cosa del Milan, ma il Direttore è strasicuro che la panchina rossonera 2010-2011 sia già di altri), ma solo che è un discutibile gestore di situazioni e di uomini. E cosa dire di quel giornale (giornale, insomma) che per un anno ha vissuto su ‘Ranieri non ha la mentalità vincente’?
5. Tutti pazzi per l’iPad. Steve Jobs si è anche ripreso dalla malattia che lo aveva colpito per presentare in pompa magna il nuovo prodotto della Apple. Dopo spasmodica attesa, è finalmente cominciata la vendita negli Stati Uniti. File interminabili si sono formate per accaparrarsi il prezioso oggetto, spesso 24 ore prima che la vendita iniziasse. Nei primi 3 giorni ne sono stati venduti ben 500 mila pezzi. Molti italiani tra questi fortunati. Uno di questi, appena uscito da un negozio a Manhattan con l’ambito trofeo in mano, è stato intervistato da un giornalista del Tg2 che gli ha chiesto a cosa servisse l’iPad. “Veramente non l’ho ancora capito”, ha simpaticamente confessato, “però non vedevo l’ora di comprarlo”. L’oggetto di molti desideri costa circa 500 dollari nella sua versione base, anche se la sua vera ragione sta nel miliardo di contatti pubblicitari che attraverso lo strumento a breve saranno possibili (grazie alle applicazioni che vengono scaricate) e che faranno diventare la Apple la più grande agenzia di advertising del Pianeta. Anche la più ricca aggiungiamo. Comprare un oggetto a 500 dollari e non sapere a cosa serve apre poi uno scenario che inquieta ogni persona di buon senso. Anche perché con 180 euro annuali si fa sopravvivere dignitosamente e studiare un ragazzo di qualsiasi zona del terzo mondo. Chissà quando i grandi, o anche solo i medi, della terra proveranno a combinare diversamente i fattori.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

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