La media di Pelé

10 Luglio 2009 di Alec Cordolcini

di Alec Cordolcini

Barcellona. Habla Ronaldo, habla. Parla tanto il campione brasiliano; in campo lo fa con i gol, fuori con la lingua. Il presidente del Barcellona Lluis Nuñez si rivela essere più tosto e combattivo di buona parte delle difese della Liga spagnola, perforate con irrisoria facilità, e dopo soli pochi mesi dall’arrivo dell’attaccante si apre una lunga e a tratti stucchevole querelle sul rinnovo del contratto che vede le due parti infilarsi un imbuto di totale incomunicabilità. Ronaldo chiede più soldi, snocciolando nel frattempo statistiche da capogiro: 34 reti in 37 partite di Liga (capocannoniere del torneo), 8 in 5 incontri di Copa del Rey, 5 in 7 match di Coppa delle Coppe, con questi ultimi due trofei che finiscono nella bacheca azulgrana (tocca a lui realizzare su rigore la rete che decide la finale di Rotterdam contro il Paris Saint-Germain). In Spagna nasce anche l’esultanza a braccia aperte che mima un aereo in fase di atterraggio e che diventerà l’autentico marchio di fabbrica del nostro dopo ogni gol segnato. La stagione 1996-97 è però dolce anche con la casacca verdeoro; nell’estate del ’96 arriva la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta, l’anno seguente la vittoria della Copa America in Bolivia (ne seguirà un’altra nel ’99). Sulle temute alture di La Paz, la cui aria rarefatta rappresenta un fattore ambientale che ha sempre pesato parecchio sulle prestazioni delle compagini ospiti, il Brasile limita la corsa puntando sulle proprie superiori qualità tecniche e finisce con l’imporsi per 3-1. Ronaldo segna una delle tre reti e viene premiato quale miglior giocatore di tutto il torneo. Piccola curiosità: alla soglia dei 20 anni la media di Ronaldo è di 0.92 reti a partita; alla stessa età quella di Pelè, da sempre pietra di paragone della carriera del nostro, era di 1,07. Quell’estate però non sono solo i tifosi brasiliani ad essere felici per le prodezze dell’attaccante, perché nel frattempo la diatriba Ronaldo-Nuñez è stata risolta da…Massimo Moratti, che pagando al Barcellona una penale da 48 miliardi di lire porta Ronaldo a Milano e lo veste di nerazzurro. Nell’incontro amichevole organizzato con il Manchester United accorreranno oltre 60mila persone per vedere all’opera colui che in breve tempo si guadagnerà l’appellativo di “Fenomeno”. (3-continua)wovenhand@libero.it
(in esclusiva per Indiscreto)
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