La danza degli All Whites

17 Aprile 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Il sito della Fifa ha di recente ricordato una partita che abbiamo mitizzato, in quanto mai vista se non attraverso una sintesi (molti anni dopo la disputa, peraltro). Parliamo del match più ricordato e rievocato della storia del calcio neozelandese, quello con l’Australia per le qualificazioni, sì, avete indovinato, al nostro Mondiale 1982. Il sedici maggio 1981 al Cricket Ground di Sydney la squadra allenata dall’inglese John Adshead (da giocatore solo un modesto passato nell’Exeter City) scende in campo con questa formazione: Richard Wilson, John Hill, Ricki Herbert (proprio l’attuale c.t.), Robert Almond, Glen Dods, Duncan Cole, Steve Sumner, Keith McKay, Grant Turner, Brian Turner, Steve Wooddin. Il leader della squadra è il centrocampista centrale Sumner, di nascita inglese come il coach, ma nemmeno lui alla vigilia nutre troppe speranze. La partita di andata, giocata ad Auckland qualche settimana prima, è finita 3-3 e quindi l’Australia favoritissima può contare su due risultati utili. Inoltre i Socceroos sono in ritiro da molto tempo, agli ordini di Rudi Gutendorf: molto, moltissimo di più del solito tedesco giramondo (mentre scriviamo queste righe ha allenato una ventina di nazionali, oltre a non sappiamo quanti club). Anche la Nuova Zelanda è composta da professionisti, va detto, ma di livello molto inferiore. La posta in palio è chiara: primo posto nel gruppo di qualificazione che comprende anche Indonesia, Taipei e Figi, e avanzamento al successivo stadio. La partita è stata caricata anche dal fatto che poco tempo prima un incontro di cricket fra le due nazionali ha quasi portato ad una rottura diplomatica (in senso sportivo). L’Australia parte forte, ma gli uomini di Adshead non mollano ed alla prima occasione vanno in gol: al 29′ un tiro potentissimo di Wooddin brucia Woodhouse. Assedio australiano, poche parate di Wilson e gol nel finale di Grant Turner di testa, per un due a zero storico. Turner è l’eroe di quella partita, ma purtroppo non riuscirà a giocare Spagna a causa di un infortunio ad un piede: per gratitudine sarà comunque inserito nei 22. Va anche detto che quella è rimasta per 27 anni l’ultima partita persa in casa dall’Australia nelle qualificazioni mondiali, fino al tracollo con la Cina del 2008. Tornando al 1981, la Nuova Zelanda prosegue il suo cammino ed arriva dietro al Kuwait e a pari punti con la Cina in un girone che comprende anche l’Arabia Saudita. Per andare in Spagna si spareggia con la Cina a inizio 1982, in campo neutro a Singapore: i gol che mandano in Paradiso gli All Whites sono di Wooddin e dell’appena maggiorenne Wynton Rufer. Un ragazzo che si farà, senza nemmeno le spalle strette.
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