iPad mini: la strada è quella giusta

25 Ottobre 2012 di Piersandro Guerrera

iPad mini bianco nero

Proprio per correre ai ripari, quasi consapevole del fatto che Apple l’avrebbe bellamente sfottuta durante la presentazione dell’iPad mini, qualche settimana fa Google ha pubblicato una serie di linee guida dedicata alle applicazioni per tablet Android. Puntando su un concetto di soddisfazione dell’utente finale, Google ha mostrato quali sono gli errori da non fare (e che tutti fanno) con le applicazioni per tablet. Discorso a parte va fatto per i videogiochi che su tablet, così come su smartphone, rendono davvero bene e, a differenza dell’iPad, anche la versione acquistata sul telefono funziona perfettamente.

L’immagine qui in alto, tra l’altro datata 6 luglio 2012 e riferita a uno schermo ipotetico di 7,85 pollici per l’iPad mini, chiarisce ogni dubbio. Tra l’altro con la cornice più sottile nei lati più lunghi, il piccolo tablet di Apple non è poi così più grande di un tablet Android. Dopo essermi innamorato di uno smartphone Google Experience e con la convinzione che difficilmente potrei tornare indietro verso un iPhone, il discorso si fa molto più difficile se penso a un tablet. Pur costando di più (si parte da 329 euro per 16 GB e connettività Wi-Fi) e offrendo tecnicamente qualcosa di meno (processore e RAM), l’user experience che può donare un iPad mini nella navigazione web (grazie allo schermo più ampio e non schiacciato) e con la presenza di applicazioni studiate appositamente per tablet rimane insuperabile.

Cosa manca ad Android per recuperare terreno nei confronti dell’iPad? Sicuramente smetterla di puntare su display widescreen sui tablet e l’assenza di applicazioni studiate appositamente per gli schermi di grandi dimensioni. Se ci pensate la tanto odiata Apple ha saputo rimediare ai suoi sbagli un po’ alla volta: l’iPhone non prevedeva applicazioni installabili e con iPhone OS 2.0 ha creato l’App Store; lo schermo 4:3 era riduttivo su smartphone e ha adottato display 16:9; non credeva nei tablet da 7 pollici e l’ha reinventato partendo dall’altezza di quel display e allargandolo. Cambiare, in meglio, è sempre possibile. Dovrà farlo presto anche Google insieme ai suoi partner.

Share this article
TAGS