Il Tresor più prezioso

6 Aprile 2007 di Stefano Olivari

Il posto per andare in Argentina è solo uno ed il girone si apre con la trasferta più difficile, allo stadio Levski di Sofia. La Francia gioca bene e in tre minuti, tra il 37′ e il 40′ del primo tempo, passa due volte con Platini su calcio piazzato (terzo gol in quattro partite) e con Lacombe, ma la Bulgaria accorcia nel finale con Bonev. Il secondo tempo è completamente diverso perchè l’arbitro scozzese Ian Foote cambia completamente il modo di dirigere la gara e prima nega un clamoroso rigore a Platini che viene falciato dal portiere Kratsev dopo averlo scartato in area piccola, poi convalida il 2-2 di Panov in fuorigioco clamoroso, e infine si inventa un rigore assurdo a tre minuti dalla fine che Bonev calcia alle stelle. Thierry Roland, storico telecronista francese (una specie di leggenda d’Oltralpe), perde il controllo dando del salaud (praticamente “stronzo”) in diretta all’arbitro davanti a milioni di telespettatori, e scatenando polemiche a non finire in Francia sul fatto che dovesse o meno venire licenziato dalla televisione. La questione degenera (un po’ come il caso Materazzi-Zidane) dal piano politico a quello grottesco, con Foote e Roland che fanno la pace davanti alla stampa, diventano amiconi e l’arbitro ammette “alcune pressioni” che lo hanno intimorito e spinto a cambiare stile di arbitraggio nella ripresa; nonostante tutto, la Francia torna a testa alta dalla Bulgaria con un pari prezioso. Il 17 Novembre 1976 si gioca la seconda partita al Parc des Princes, arriva l’Irlanda di Liam Brady e Johnny Giles, di Steven Heighway e John Stapleton (nomi da brivido, non solo per il direttore della Settimana Sportiva), ma la Francia è sempre più forte: passa in apertura di ripresa col solito Michel Platini e raddoppia nel finale con Dominique Bathenay (se non avessero litigato, con Babatte epurato dalla nazionale nel 1982, forse la Francia avrebbe vinto qualcosa di più…). A marzo però si gioca il retour-match al Lansdowne Road di Dublino e l’Irlanda vince 1-0 grazie a un gol di Liam Brady, rimettendo tutta la qualificazione in discussione, perchè poi a Sofia la Bulgaria batte a sua volta gli irlandesi. Nella primavera del 1977 la Francia disputa alcune amichevoli di prestigio, a fine febbraio la Germania Ovest campione del mondo ed imbattuta da tre anni è di scena al Parc des Princes davanti a 45mila tifosi (che poi sono gli unici ad aver visto la partita, visto che la TV era in sciopero). Un gol di Olivier Rouyer decide il match in favore dei francesi che schierano una squadra giovanissima (solamente 33 caps in 11). A giugno Hidalgo e i suoi giocatori partono per una tournèe in Sudamerica; il 21 si gioca contro l’Argentina e i Bleus riescono a strappare un prezioso zero a zero, mentre il 30 la Francia è di scena al Maracanà di Rio de Janeiro, dove il Brasile non perde da vent’anni. I tifosi francesi, che per via del fuso orario stanno vedendo la partita nel cuore della notte, sono piuttosto delusi dopo che prima Edinho e poi Roberto Dinamite portano il Brasile avanti per 2-0; trascinata dalla classe di Platini e Tresor la Francia però reagisce e accorcia con Didier Six servito proprio da Platoche, e si mette a giocare alla grande applaudita anche dal pubblico brasiliano. La porta di Emerson Leao sembra però stregata e le ottime occasioni di Lacombe, Platini e Janvion non portano al pareggio. A cinque minuti dalla fine, su corner di Rouyer, un grandissimo colpo di testa di Tresor sancisce il 2-2 finale; la Francia sotto la guida di Hidalgo in poco più di un anno è passata dall’essere una squadra mediocre ad una realtà affermata del calcio europeo e mondiale, anche se per la definitiva consacrazione occorre aspettare la qualificazione per l’Argentina. La Bulgaria esce indenne dalla trasferta in Irlanda e si presenta al match decisivo in casa della Francia con il considerevole vantaggio di potersi qualificare con due risultati su tre. Si gioca il 16 novembre al Parc des Princes strapieno sotto una pioggia fittissima, i Bleus possono solo vincere, parla Marius Tresor: “Sono uno dei migliori giocatori francesi, questo è vero, ma le soddisfazioni vere sono altre, le emozioni forti nel calcio le ho viste solo in tele guardando i Verts; non chiedo l’impossibile, solo la qualificazione per l’Argentina”; quello del capitano originario della Guadalupa è lo stato d’animo di tutti i Francesi, c’è grande paura, ma anche la consapevolezza di poter segnare un’epoca. Sono dodici anni che la Francia non si qualifica per un mondiale, Hidalgo si affida ai suoi fedelissimi, non è più tempo di fare esperimenti; in porta c’è Andrè Rey, in difesa Janvion, Rio, Tresor e Bossis, a centrocampo Bathenay, Platini e Guillou, davanti il tridente delle meraviglie con un rilanciato Rocheteau, Lacombe e Six. La Francia inizia timorosa, bloccata dall’importanza della posta in palio; il 32enne Guillou allora fa valere la sua esperienza e nella prima mezzora cuce il gioco della sua squadra apparsa mai così nervosa; al 38′ Six batte un corner, Tresor fa sponda di testa, e dal vertice dell’area piccola Dominique Rocheteau colpisce il pallone con tutta la forza possibile, come per trapassare la rete: 1-0 per la Francia. Nella ripresa i Bleus giocano più sciolti e al 63′ Platini libera un destro da oltre 25 metri che termina la sua corsa proprio sotto la traversa, è il gol del 2-0 e il Parc des Princes può esplodere la propria gioia. Quando mancano 5 minuti però Cvektov accorcia le distanze e gela il pubblico già infreddolito di suo; all’ultimo secondo però Lacombe vola sulla sinistra, centra in mezzo per il neo-entrato Dalger che da 6 metri perfora Goranov per il 3-1 finale. L’arbitro Corver fischia la fine, Platini cerca invano di sottrargli il pallone, ricordo così importante per lui e per tutti i Francesi che stanno esultando, Hidalgo nel k-way blu viene portato in trionfo sulle spalle di Lacombe e Rey, ha il volto bagnato ma non è solo la pioggia, lui, come tutti i giocatori, sta piangendo dalla gioia per la grandissima impresa compiuta. Dopo 12 anni si torna al Mondiale, che bonheur sugli spalti. La Francia rivede la luce del calcio che conta…

Carlo Maerna
carloblacksun@hotmail.com

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