Il segreto di Conegliano

16 Maggio 2023 di Alberto Rapuzzi

Nell’arca della gloria dei club che hanno fatto la storia del volley femminile di ogni tempo, l’Imoco Conegliano entra con tutti i meriti possibili. Respirando l’aria del Palaverde, carica di gloria e storia, davanti a 5.350 appassionati tifosi la squadra veneta ha infatti vinto il suo sesto scudetto sconfiggendo il Vero Volley Monza in gara 5: una situazione, gara 5, a cui non si arrivava dal 2015 quando trionfò Casalmaggiore.

Le lombarde, non sappiamo più se chiamarle milanesi o monzesi, hanno visto passare il treno verso il tricolore in gara 4 a Monza, potevano fare l’impresa dopo la festa nella terza in Veneto, ma nel momento decisivo Conegliano si è rimessa il vestito delle grandi occasioni per essere ancora vincente. Tutto questo non senza qualche sbandamento, perché nell’ultimo atto il Vero Volley era partito forte vincendo il primo set e portandosi avanti con un bel margine nel secondo, grazie anche alla prova strepitosa di Jordan Thompson, successivamente lasciata sola a combattere.

In sofferenza, Santarelli dalla cantina ha chiamato in campo una impolverata e dimenticata per tutta la stagione Alexa Gray che ha rovesciato completamente tutto, marcando 25 punti col 68 per cento di esito, mvp del match, in partenza alla ricerca dello spazio che qua stranamente non ha trovato. Al suo traino si sono accodate le altre e non c’e stata piu storia, umanamente ha riempito il cuore rivedere in salute con tutta la sua efficienza e forza Sarah Fahr, che dopo tanto soffrire a causa dei suoi pesanti infortuni ha potuto raccogliere il frutto dei suoi sacrifici e della sua determinazione nel rinascere.

Non è stata una bella serie. Certamente intensa e ricca di sorprese, ma anche con molti errori, alti e bassi delle squadre, molta stanchezza dopo una lunga stagione e la necessità di giocare ogni due giorni. Da qualsiasi lato la si guardi, l’Imoco si è confermata la più forte sotto tutti i punti di vista, in una stagione dove ha vinto Coppa Italia, Supercoppa e soprattutto il Mondiale per club affondando le potenti turche a casa loro.

Santarelli ha impostato la stagione puntando sulle bravissime centrali italiane che aveva a disposizione, lasciando in panchina un totem come De Kruijf dando spazio in banda alle americane Cook e Plummer non sempre costanti nel rendimento, ma fin quando puoi contare su Woloz e Di Gennaro pur soffrendo le cose si risolvono. Haak si sapeva  che non avrebbe fatto rimpiangere Egonu. Peccato per lo scivolone contro il Fenerbahce nei quarti di Champions, sabato nelle Superfinals  di Torino ci Conegliano mancherà molto, ma ci saranno altre occasioni: alle spalle c’è una società forte economicamente con 160 partner commerciali, competente, organizzata, che ha in Piero Maschio oltre che l’azionista anche un capace costruttore di squadre.

Il Vero Volley Monza è giunto alla sua seconda finale consecutiva e ha lottato fino alla fine, ma era inferiore. Larson ha sentito il peso degli anni, 36, e non rè iuscita sempre a sfogliare il libro del volley che lei conosce molto bene, Folie e Stevanovic hanno faticato a capirsi con Orro, Thompson ha avuto un finale in crescendo (andrà al Vakifbank) ma non poteva fare tutto da sola mentre Sylla quando i giri del motore si alzano si smarrisce e non da oggi. Coach Gaspari, spesso criticato ma confermato, è arrivato vicino ancora una volta al traguardo, ma ha bisogno di fare un salto di qualità: certe sue scelte e la gestione della panchina hanno spesso lasciato perplessi, la capacità d’inventarsi qualcosa nei momenti di difficoltà ancora non fa parte del suo bagaglio.

È stato in ogni modo un campionato dove ovviamente sono emerse le squadre con i budget più importanti, in alcune realtà con poco pubblico, e che ha assoluto bisogno di un consolidamento economico in più club. Ridurre le partecipanti potrebbe essere utile, così come va rivista anche la programmazione dei calendari e lo sviluppo del marketing, ma per tutto questo serve un ricambio generazionale nei vertici della Lega e non solo. Un giorno, chissà.

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