Il presente meglio della rovina

19 Gennaio 2010 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Non scommetteva via web, Christiaan Huygens, ma già nel Seicento aveva compreso i meccanismi attraverso cui il sistemista perde il suo patrimonio. Con qualsiasi metodo: non a caso uno dei teoremi più famosi dello scienziato olandese è quello definito ‘La rovina del giocatore’.
Traducendo dal matematichese, Huygens mostra la probabilità di perdere la posta iniziale pur avendo una probabilità di vittoria costante: idea che non è proprio intuitiva, visto che scegliendo squadre date al 66% uno si aspetterebbe nel lungo periodo di vincere il circa 66% dei colpi e di perderne il 34. In altre parole, di tornare all’equilibrio in forma più o meno accelerata dal cambio della puntata. Manca lo spazio per la dimostrazione, ma non quello per ricordare due corollari che ogni giocatore dovrebbe scrivere e tenersi nel portafogli. Il primo: anche quando la probabilità di vincita sulla singola scommessa è superiore al 50%, aumentare la singola puntata quando si vince e non ridurla quando si perde porta più velocemente alla rovina. Il secondo: anche quando si punta sul gioco più onesto del mondo, con il 50% esatto di probabilità di vittoria (il classico testa o croce), chi ha un budget limitato è destinato alla sconfitta contro chi, come il banco o un avversario di taglia superiore alla sua, non si alza mai dal tavolo. Concetti utili soprattutto ai sistemisti, visto che il giocatore ‘value’ puntando sulla quota favorevole riesce sempre a ragionare solo sul presente e sul singolo evento.
Stefano Olivari
(pubblicato sul Giornale di martedì 12 gennaio 2010)

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