Il pass di Taricone
30 Giugno 2010
di Andrea Ferrari
di Andrea Ferrari
Da quell’armata Brancaleone composta da emeriti sconosciuti ed infilata per alcuni mesi dentro la “caaaaasaaaaa” poteva uscire qualsiasi cosa, dal flop in termini di audience allo spernacchiamento a vita da parte dei conoscenti verso quella specie di pionieri del tubo catodico. Quel Grande Fratello fu davvero un esperimento, il primo e l’unico in cui si percepiva ancora un barlume di naivité tra i partecipanti senza essere ancora diventato quella sorta di ufficio di collocamento del sottobosco televisivo che è oggi.
Prima di allora se qualcuno fosse venuto a dirci che sarebbe nata una sorta di hall of fame dei partecipanti ai reality avremmo immediatamente chiamato un’ambulanza. Anche per i più inadeguati c’è stata una sorte di benedizione in termini di fama, destino che ha toccato, tra gli altri, Salvo il pizzaiolo capace di confondere Dante Alighieri con Santi Licheri, Rocco Casalino oggi conduttore sulla mitologica Betting Channel e capace di chiedere ad un suo collega, nonché nostro compagno di scuola al liceo (il nostro Saviano quando saremo morti), perché i tifosi interisti se la prendono con Balotelli per aver gettato a terra la loro maglia.
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