Il Natale dei Jalisse

23 Dicembre 2021 di Paolo Morati

La notizia sull’ennesima esclusione dei Jalisse dal Festival di Sanremo ha scatenato le solite polemiche e riflessioni sulla coppia (non soltanto musicale) composta da Alessandra Drusian e Fabio Ricci, vincitori a sorpresa nel 1997 con la notissima Fiumi di Parole, posizionatasi poi al quarto posto nello Eurovision Song Contest dello stesso anno tenutosi a Dublino. Un trionfo, quello sanremese, che non permise però loro di essere presi nuovamente in considerazione per le edizioni successive, pur avendo presentato ogni volta una candidatura.

 

Immancabili le recriminazioni degli stessi Jalisse, anche quest’anno con messaggi e reazioni da più parti su due professionisti che da 25 anni cercano di scrollarsi di dosso quella che sembra essere diventata una grande colpa: aver trionfato all’Ariston in un anno in cui erano tra l’altro in gara alcune canzoni diventate piccoli grandi classici. A partire da E dimmi che non vuoi morire…. (Patty Pravo) passando per A casa di Luca (Silvia Salemi) fino a Laura non c’è (Nek).

Ecco che quella classifica, che vide i Jalisse prevalere davanti ad Anna Oxa (Storie) e Syria (Sei tu), fu fin da subito un buon pretesto per chi ama sghignazzare attorno a Sanremo, persone evidentemente strappate a forza dall’ascolto di Händel e Bach. Per cui volenti o nolenti i due vincitori sono poi diventati il simbolo di qualcosa da canzonare anziché da cantare. E questo per misteriosi motivi, trattandosi di un onestissimo brano, superiore a molti altri di quelli che nei successivi 24 anni sono passati per il Festival. E magari lo hanno anche vinto.

Poi è possibile che ogni stagione i Jalisse abbiamo cercato di partecipare con brutte proposte che non meritavano di essere selezionate, forse troppo classiche o al contrario all’avanguardia, o non avessero il giusto progetto dietro le spalle, ma sono assurde le ironie gratuite su di loro (qualcuno se la sente di dire che la voce della Drusian sia brutta?), perfino da parte di chi (apparentemente) vuole perorarne la causa. Quindi Buon Natale ai Jalisse dalla redazione di Indiscreto, in attesa di ascoltare insieme quanto in gara al prossimo Sanremo. E avere le loro (e vostre) opinioni.

Share this article